Cosa deve succedere ancora per dimostrare la fallimentare gestione privatistica dell’Acqua nel Sannio?”.E’ il questito che il Comitato Acqua Bene Comune pone in una nota stampa : “Ricordiamo – aggiunge – soltanto alcuni fatti inoppugnabili: un’inchiesta giudiziaria sui depuratori che ha portato all’emissione di misure cautelari nei confronti anche di ex amministratori Gesesa ed al sequestro di 12 depuratori gestiti da Gesesa Spa; la gestione dei depuratori al risparmio e nell’esclusivo interesse del profitto di impresa che ha ridotto inostri fiumi in “cloache a cielo aperto”; sono stati utilizzati pozzi per la fornitura dell’acqua in città (Pezza Piana e Campo Mazzoni) contaminati da tetracloroetilene con valori superiori alla soglia consentita dalla normativa, anche se l’acqua al rubinetto è potabile; 3 episodi nell’ultimo anno e mezzo (Benevento, Sant’Agata de’ Goti e Colle Sannita) di non potabilità dell’acqua, con relative ordinanze comunali.
GESESA porta avanti sponsorizzazioni nella città, non richieste dai cittadini ma a loro spese, attraverso illuminazioni dei monumenti, campagne pubblicitarie e di marketing nelle scuole. Il bilancio di Gesesa del 2021 si è chiuso con una perdita di 280.000 euro.
Davanti a queste circostanze – prosegue la nota – pensare di rinnovare la concessione del servizio idrico integrato in scadenza al 30.06.2022 è una follia. Il sindaco di Benevento, invece, intende prorogare la concessione al gestore a maggioranza privata. Ricordiamo ancora una volta che la “proroga tecnica”, è equiparata ad “un affidamento senza gara”, ammesso in casi del tutto eccezionali e soltanto nelle “more dell’espletamento della nuova gara di appalto”, come previsto dal Codice degli Appalti e come affermato costantemente dal Consiglio di Stato, dalla Cassazione e dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (da ultimo delibera ANAC n. 576 del 28.07.2021).
Un affidamento senza gara è soluzione rischiosa per i consiglieri comunali che andrebbero ad approvarla esponendosi in prima persona, perché ad oggi non è stata bandita alcuna procedura di evidenza pubblica per l’affidamento del servizio.
Invitiamo il sindaco di Montesarchio Damiano, in qualità di coordinatore di distretto dell’Ente Idrico Campano, a prendere una posizione chiara per la gestione pubblica e dare attuazione alla delibera n. 2 del 22/07/2021 del Distretto Calore/Irpino, che privilegia le gestioni pubbliche dei Comuni, nel rispetto dei principi del referendum del 2011 quando 26 milioni di italiani hanno detto che non si può fare profitto sull’acqua.
Rivolgiamo un appello al credente sindaco Mastella ed a tutti i consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione di Benevento, invitandoli a non vendere la nostra acqua ad Acea, partecipata dalle multinazionali francesi. Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, denuncia la privatizzazione dell’acqua, trasformata in merce soggetta alle leggi di mercato.
Invitiamo tutti i politici a non lasciare cadere nel vuoto l’invito dell’Arcivescovo Felice Accrocca e di tutti i Vescovi del Sannio e dell’Irpinia in occasione della giornata mondiale dell’acqua: “Sollecitiamo – conclude il Comitato ABC – perciò ogni cittadino affinché prenda coscienza dell’importanza di tale questione e quanti gestiscono la cosa pubblica perché pongano in essere progetti condivisi e gesti concreti, tenendo conto che qualsiasi privatizzazione del bene naturale dell’acqua che vada a scapito del diritto naturale di potervi accedere è inaccettabile”.