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Cartabellotta (GIMBE): “Abolire mascherine al chiuso decisione avventata”

Cartabellotta (GIMBE): “Abolire mascherine al chiuso decisione avventata”

21 Aprile 2022 | by redazione Labtv
Cartabellotta (GIMBE): “Abolire mascherine al chiuso decisione avventata”
Attualità
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Il Covid non molla la presa in Irpinia dove i casi scendono oltre i mille, ma il tasso di positività resta al 22% in virtù dei 753  positivi  su 3295 tamponi processati. Alto il numero dei casi nel capoluogo, 132. 50 invece sul Tricolle. Ma sono tanti i comuni in doppia cifra. Omicron conferma la sua maggiore contagiosità e secondo gli esperti crescono i casi di reinfezione. Stabile per ora il numero dei ricoverati: 54 tra Moscati e Frangipane di cui 5 in terapia Intensiva. 33 si trovano nell’area covid dell’ospedale di contrada Amoretta, 21 ad Ariano irpino. Al SAN PIO di Benevento, invece, è deceduta un’altra persona: una 72enne di Montesarchio. Si tratta della quinta vittima in 3 giorni. Dall’ospedale beneventano però arrivano anche buone notizie: nelle ultime 24 ore 3 le persone dimesse e un solo nuovo ricovero. Per questo motivo il numero dei ricoverati scende a 47, di cui 37 residenti nel Sannio. Per capire se la curva dei contagi e delle ospedalizzazioni sia di nuovo in fase di risalita occorrerà ancora qualche altro giorno. Stando al report settimanale della Fondazione GIMBE, infatti, nell’ultima settimana si intravedevano cenni di miglioramento. Tutte e cinque le province della Campani  hanno fatto registrare nel periodo 13-19 aprile una diminuzione di casi ogni 100.000 abitanti. La variazioni più significative proprio in Irpinia e nel Sannio. L’incidenza nella provincia di Avellino, però, resta alta con 831 casi per abitanti. Sesta a livello nazionale, dopo che per due settimane ha guidato questa particolare e insolita classifica. Sul fronte degli ospedali il numero dei posti letto occupati da pazienti COVID  non subisce variazioni in area medica, peggiora leggermente in terapia intensiva. Quadro sostanzialmente immutato per quando riguarda le vaccinazioni. A una decina di giorni dal 1° maggio – sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE  – data in cui dovrebbe decadere l’obbligo delle mascherine al chiuso, tutte le curve (nuovi casi, ricoveri, terapie intensive, decessi) si mantengono in una fase di plateau con lieve tendenza alla flessione. Tuttavia, la circolazione del virus rimane ancora molto elevata: il numero di positivi, verosimilmente sottostimato i nuovi casi giornalieri si mantengono oltre 50 mila e il tasso di positività dei tamponi supera il 15%. Di conseguenza, abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso è una decisione molto avventata per tre ragioni: innanzitutto, nei locali affollati e/o scarsamente aerati la probabilità di contagio è molto elevata; in secondo luogo, la vaccinazione offre una protezione parziale dal contagio; infine, ci sono milioni di persone suscettibili, non vaccinate o senza booster. Utile ribadire – conclude Cartabellotta – che la protezione individuale è massimizzata con la mascherina FFP2 e non con quella chirurgica, poco efficace nei confronti di omicron».

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