Nel nome e nel ricordo di Carmelo Imbriani. E tuttavia sbaglia chi pensi ad una mera rievocazione del campione, scomparso prematuramente nove anni fa. Quello del fratello Giampaolo è un atto d’amore verso l’uomo Imbriani, un viaggio nelle corde più intime della vita, sportiva e non, del grande fratello. Un viaggio emotivo e uno in piena regola, fatto di 375mila chilometri di storie e di passione in ogni angolo del mondo e che Giampaolo Imbriani ha racchiuso nel volume “La storia di una promessa” presentato, non a caso, ad un pubblico di ragazzi al Convitto Giannone di Benevento. Il calcio come metafora della vita, il sapere accettare sconfitte e vittorie senza mai snaturare il fanciullo che ama prendere a calci la “pelota” e che Carmelo, ha saputo trasporre dai campetti di provincia fino ai grandi palcoscenici della serie A. Perchè è proprio questo il senso che permea il volume: l’amore di Carmelo per questo sport nel suo significato più puro, per i grandi campioni che lo hanno esaltato, quello che ha appassionato milioni di tifosi da quando gli inglesi lo hanno inventato alla fine dell’800 ed esportato nel mondo. Giampaolo Imbriani, introdotto dall’accorato prologo di Gigi Trusio, così si è espresso al nostro microfono.
