“Ci giunge notizia di un particolare attivismo di ARPAC sull’annosa e grave questione dell’inquinamento atmosferico ad Avellino e nella valle del Sabato. Infatti apprendiamo da notizie di stampa che sono state posizionate nuove centraline a via Piave per avere precisa cognizione sulla natura e sulle possibili fonti degli inquinanti che rendono il capoluogo irpino tra le città più inquinate d’Italia. Sembrerebbe che l’operazione sia partita a seguito di un’indagine condotta dai NOE col supporto tecnico di ARPAC.
Le manifestazioni, i convegni, i sit-in, le petizioni popolari, le proposte operative avanzate alle istituzioni, gli esposti alla Procura della Repubblica, i monitoraggi effettuati in proprio, l’istituzione della rete di centraline AURA, ecc. hanno prodotto negli ultimi anni un’imponente mobilitazione del territorio che ha avuto sempre il supporto prezioso e costante della stampa locale. Ciò ha determinato attenzione delle istituzioni che solo recentemente tentano di fornire risposte. Tuttavia ancora non ci siamo perché quello che manca è l’iniziativa istituzionale che, partendo dalle criticità e dai dati, preveda interventi immediati e futuri su tutte le fonti di inquinamento. Come più volte abbiamo detto, per fare questo ci vogliono risorse e il coinvolgimento del governo nazionale. Il problema è complesso ma può essere mitigato da interventi strutturali da avviare prima possibile. Siamo stanchi di ammuina e chiacchiere inutili”. Così in una nota, Franco Mazza, presidente dell’associazione “Salviamo la Valle del Sabato”.