L’associazione degli operatori di prossimità ha discusso nella sua tappa a Bergamo delle opportunità del PNRR nel portare uguaglianza nel mercato delle tlc e nel ridurre il divario digitale del Paese e di come portare equilibrio e trasparenza nella concessione dei finanziamenti pubblici
Una spinta verso il cambiamento del mercato delle tlc. Questa è la mission di Assoprovider, l’associazione degli operatori di prossimità con circa 300 aziende iscritte, che si sono riunite lo scorso fine settimana a Bergamo nell’evento APBG22.
Tanti gli argomenti discussi, dal Nuovo Codice delle Telecomunicazioni, alle opportunità e ai rischi del PNRR, al credito di imposta, alle infrastrutture che alcuni soci dell’organizzazione stanno costruendo, per rendere autonomi i piccoli e medi provider Internet.
TLC, un mercato in trasformazione
Il Nuovo Codice delle Telecomunicazioni, con la rimodulazione dei costi delle frequenze licenziate punto a punto, ha finalmente portato a termine una delle principali battaglie dell’associazione per portare maggiore equità nel mercato, a vantaggio dei piccoli e medi imprenditori:
«Il Nuovo Codice delle Telecomunicazioni mostra che i cambiamenti nel settore sono possibili. La riduzione dei contributi per l’acquisto delle frequenze punto a punto arriva in un momento decisivo nel quale è cresciuto il fermento e il numero di imprenditori che vogliono produrre digitale in Italia, cogliendo anche l’opportunità del PNRR», ha spiegato Dino Bortolotto, presidente dell’associazione.
Proprio per aiutare i Comuni a comprendere il Nuovo Codice e ad avere le nozioni necessarie per lavorare all’abbattimento del digital divide, durante l’evento è stato presentato il libro “Codice Comunicazioni Europeo – Vademecum per i Comuni” (di Alfredo Pansini, Maurizio di Cesare, con prefazione del vicepresidente Assoprovider, Gian Battista Frontera, edito da Consulservice).
Sul fronte PNRR, Assoprovider ribadisce che potrà essere un’opportunità solo se ci sarà uguaglianza nella concessione di finanziamenti pubblici tra piccoli e medi operatori e i grandi player delle TLC:
«La concorrenza deve essere ad armi pari. I piccoli e medi operatori devono ricevere supporto, perché sono loro ad avere dei modelli di business che aiutano cittadini e aziende a sfruttare le opportunità della Rete nelle zone bianche, a fallimento di mercato. Sono loro i più vicini alle esigenze dei territori, ne conoscono disagi e opportunità», ha sottolineato Bortolotto.
Si è parlato di PNRR anche nell’intervento di Matteo Fici, tesoriere e tra i fondatori dell’associazione. Fici ha raccontato l’esperienza di alcuni soci che, usando i fondi a disposizione, hanno partecipato a trenta bandi per la digitalizzazione dei borghi.
Infrastrutture, opportunità e prossime battaglie
In tutti questi anni, Assoprovider ha unito le forze per creare nuove opportunità nel mercato delle tlc. Di queste opportunità se ne è discusso a Bergamo dove sono stati presentati i nuovi progetti in cui l’associazione è coinvolta. Ci riferiamo, per esempio a “Le Torri di Assoprovider”, progetto per la costruzione o modernizzazione di infrastrutture di rete, che verranno messe a disposizione dei soci che operano in aree scoperte (progetto presentato dal consigliere Marco Liss e dall’imprenditore Diego Pol).
Si è parlato anche di finanza, con l’intervento del consulente Roberto Iannaccone, che ha presentato le opportunità di finanziamento attraverso il credito di imposta e industria/Impresa 4.0 e aggiornato la platea sull’interpello all’Agenzia delle Entrate, presentato da Assoprovider, per chiedere l’ammissibilità alla misure di alcuni beni e soluzioni a uso delle TLC.
«Gli obiettivi sono di consentire ai piccoli e medi imprenditori di avere gli strumenti e la finanza necessari per lavorare nelle zone che soffrono delle limitazioni del digital divide. L’associazione ha già fatto molto lungo questa strada, con i tanti obiettivi raggiunti negli anni, come la liberalizzazione dello Spid. Battaglie che sono sociali e culturali, prima che legali, e hanno lo scopo di dare diritti a cittadini che oggi li vedono negati», ha sottolineato Fulvio Sarzana, avvocato, esperto del diritto delle telecomunicazioni, che supporta Assoprovider nelle sue battaglie legali.
«Stiamo lavorando per ampliare le prospettive dell’associazione. La chiave per creare novità è stringere sinergie con altre aziende che investono su Internet, incontrarle in eventi come questo, e capire come possiamo collaborare per offrire più servizi di qualità ai cittadini», ha spiegato Antonella Oliviero, membro del consiglio direttivo di Assoprovider.
Durante l’evento l’associazione ha anche denunciato i pericoli dell’affidamento del cloud di Stato a vendor stranieri nel progetto Cloud PA, con l’intervento del consigliere Paolo Di Francesco.
«Aiutaci ad aiutarti, è il nostro slogan e il nostro invito a impegnarci insieme», ha concluso Marcello Cama, responsabile comunicazione e progetti avanzati dell’associazione, che ha invitato le oltre duemila aziende provviste di autorizzazioni ministeriali ad associarsi per aumentare la “forza d’urto” di Assoprovider, per attivare leggi e normative più rispettose delle comunità locali e degli “Operatori di Prossimità ©”
Assoprovider: Associazione indipendente degli operatori di prossimità, le aziende che svolgono l’attività di Internet Service Provider (ISP). Nata nel Luglio 1999, si prefigge di combattere le logiche di potere e di spartizione dei grandi carrier e delle compagnie di telefonia. L’associazione, che oggi raccoglie 260 aziende del settore dei servizi internet e della connettività, ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo armonioso di Internet in Italia. In particolare si propone di contribuire a colmare il gap che ancora ci separa dalle nazioni più informatizzate e di aiutare l’Italia a diventare protagonista del processo di sviluppo di Internet a livello mondiale. Info: https://assoprovider.it/