Il primo passo verso la nuova sanità territoriale sannita è stato compiuto ieri nella sede dell’Asl con l’assemblea dei sindaci. Il dg Volpe ha illustrato il piano che definirà l’offerta assistenziale : 11 Case di Comuntià, 5 ospedali di Comunità e 5 Centri Operativi territoriali. Saranno realizzate con i fondi del PNRR, dovranno coordinare tutti i servizi di assistenza primaria e a al secondo del tipo avranno al loro interno medici, infermieri e personale amministrativo. Alcune sono da realizzare ed altre già sono state individuate. La criticità principale riguarderà il personale cosi come sottolineato ieri dallo stesso direttore generale Volpe.
Ma al centro del dibattito ieri è finito anche l’ospedale di Sant’Agata de’ Goti, il Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Un intero piano del presidio, in base all’accordo sottoscritto in Regione, sarà destinato all’ospedale di Comunità dell’Asl e fanno sapere i vertici dell’azienda sanitaria locale, i lavori stanno procedendo. In arrivo anche un mammografo per lo screening del tumore alla mammella. Si tratta di una parte del progetto che prevede anche l’istituzione del Polo per le patologie neoplasiche in collaborazione con l’Istituto Tumori di Napoli. Ma nel comune saticulano il Movimento Civico per l’ospedale prosegue la sua battaglia per vedere attuato il decreto 41/2019. Nelle settimane scorse i cittadini ha pubblicizzato un documento nel quale viene chiarita la differenza tra le funzioni delle strutture dell’Asl e quelle dell’ospedale e la situazione attuale nel presidio sannita in relazione al famoso decreto. “E’ tempo di insistere e vedere rinasce il nostro ospedale” dicono gli esponenti del comitato. E per questo motivo per sabato pomeriggio è stata promossa una manifestazione pubblica “In Movimento per l’ospedale”