L’Università del Sannio ha inaugurato stamani la nuova sede universitaria di Via dei Mulini. Il Cubo, chiamato così per la forma dell’edificio, ospita il Dipartimento di Scienze e Tecnologie. “La struttura – ha spiegato il rettore Gerardo Canfora – rientra in un ampio piano di riqualificazione urbanistica dell’intera area che prevede a breve la realizzazione di una palestra, la ristrutturazione del Palazzo ex Poste e diverse aree verdi”.
“Pensato per accogliere gli studenti in un ambiente confortevole e funzionale – ha aggiunto la direttrice del Dipartimento DST Maria Moreno – ma anche come luogo di creatività, grazie all’inserimento di elementi grafici dal forte impatto visivo ed emozionale, nella costruzione dell’edificio è stata posta particolare attenzione all’ambiente nella scelta dei materiali e nelle tecniche di costruzione ma anche nell’istallazione di suggestivi giardini pensili sul tetto”.
All’inaugurazione sono intervenuti anche il direttore generale dell’ateneo sannita Gianluca Basile, il sindaco di Benevento Clemente Mastella e l’arcivescovo Felice Accrocca.
Gli studenti già da una settimana frequentano le nuove aree: tredici ampie aule su 3 livelli, laboratori didattici ed aule multifunzionali e informatiche supportate da avanzati sistemi audiovisivi per una proficua fruizione sia in sede che a distanza. In tema di creatività, sulle pareti sono state scelte frasi di scienziati, cantanti, uomini come Gino Strada che ci ha dimostrato che non esistono “scommesse impossibili” lungo la linea del nostro percorso. Ed è proprio la linea il segno grafico che caratterizza il Cubo. E poi Don Chisciotte e i mulini a vento. Immagini stilizzate che appaiono sulle mura del dipartimento. “Il messaggio che consegniamo agli studenti – ha spiegato il prof. Canfora – nella scelta del personaggio di Cervantes che ruzzola continuamente ma che poi si rialza sempre nel suo battersi per la verità, è l’importanza di rialzarsi sempre nonostante le sfide della vita e di risolvere i problemi senza rinunciare alle proprie idee”. Infine un messaggio di pace evocato dallo spartito di Imagine di John Lennon raffigurato sui pannelli della recinzione esterna.