Nella strana repubblica beneventana può accadere di imbattersi in storie che altrove, forse, farebbero drizzare qualche antenna mentre da noi non suscitano nemmeno l’ombra di un interrogativo, sia pur inutile. La storia che raccontiamo vede al centro la scuola Silvio Pellico del Rione Libertà e la decisione della giunta comunale di abbatterla per ricostruirla ex novo. La decisione fu assunta dalla giunta comunale di Benevento al completo, con delibera numero 64 del 24 aprile 2020, eravamo appena usciti dal lockdown, e prevedeva, testuali parole, “l’approvazione in linea tecnica del progetto esecutivo di intervento e di sostituzione edilizia con demolizione e ricostruzione dell’edificio scolastico “SILVIO PELLICO”, a’ sensi dell’art.1 comma 1 lettera q del D.P.C.M. 8 Marzo 2020″. Spesa complessiva, si legge nella scheda tecnica elaborata dall’ingegnere Perlingieri, all’epoca dirigente alle Opere Pubbliche, 5.962.600,30. Tutto questo su proposta di delibera di giunta n. 78 in data 16 Aprile 2020. In soldoni, il Comune approva la demolizione e la ricostruzione in loco della suddetta scuola Pellico, edificio costruito negli anni 70.
Ora, una scuola che si deve demolire non dovrebbe essere soggetta ad opere di manutenzione o interventi di ristrutturazione. E invece che ti accade? Ti accade che con determina dirigenziale del settore Lavori Pubblici numero 435 del 22 Dicembre 2020, quindi a 8 mesi dalla decisione della giunta di abbattere la scuola, il settore Lavori Pubblici affidi alla ditta MGC srl di Benevento, i lavori di adeguamento del sistema antincendio per la somma di 45.406,28 euro “ed ogni altro onere inclusi come per legge”. Il tetto definitivo di spesa sarà poi elevato a complessivi 50mila euro. Ora, delle due l’una. O la scuola si deve abbattere e allora non si spiegano le opere di adeguamento previste dalla determina dirigenziale, oppure la scuola non si deve abbattere e allora sono del tutto legittimi gli interventi di messa in sicurezza. E allora opiniamo; o la mano destra non sa cosa faccia la sinistra oppure c’è una spiegazione plausibile a questa dicotomia che comporta la spesa di ulteriori 50mila euro per un edificio che dovrà essere abbattuto, così come deciso dalla giunta all’unanimità. L’assessore ai Lavori Pubblici Pasquariello, collegato da remoto in quella circostanza ma presente alla votazione e nei confronti della quale si espresse in linea con l’Amministrazione, è nelle condizioni di spiegarci le motivazioni alla base di questa decisione? I tempi attuali delle casse pubbliche non possono sobbarcarsi l’onere di spese all’apparenza incomprensibili.