Finalmente la questione annosa relativa ai rifiuti sversati nell’alveo del fiume Sabato sembra essersi sbloccata. A dicembre avevamo richiesto nella seduta di insediamento della commissione ambiente che la questione fosse posta tra le quelle su cui intervenire immediatamente.
Le numerose sollecitazioni provenienti dalle associazioni ambientaliste si erano incagliate in un rimpallo di competenze tra Provincia e Comune: un’impasse che ha trasformato il fiume in una vera e propria discarica a cielo aperto, con danni all’ambiente e alla salute, oltre a contribuire ad una progressiva e inesorabile disaffezione nei confronti del patrimonio fluviale.
La caratterizzazione e rimozione dei rifiuti è solo il primo passo, frutto anche di un lavoro sinergico della commissione, tuttavia se davvero si vuole che il fiume diventi una risorsa strategica, occorre promuovere una nuova cultura ambientale, cosa di cui non possono farsi carico ancora solo ed esclusivamente le associazioni.
Ok alla pulizia degli alvei o delle altre zone della città nel mirino dello scarico di rifiuti selvaggi, ma per la prevenzione non saranno sufficienti i controlli, pur sacrosanti, le telecamere o le guardie ambientali. Sappiamo bene che non è possibile controllare ogni angolo della città, in qualsiasi ora del giorno e della notte.
È fondamentale un progetto educativo di ampio respiro, che può passare solo attraverso il coinvolgimento in commissione ambiente di tutte le associazioni ambientaliste attive, con cui costruire percorsi educativi, come quello portato avanti da Adotta un fiume, per indirizzare verso un concreto rispetto del territorio in cui viviamo.
Per questo abbiamo chiesto che si agisca in tempi brevi, di concerto con gli staff associativi, per fare in modo che i fiumi diventino a tutti gli effetti come monumenti della città.