E’ un problema che riguarda soprattutto i giovanissimi e spesso si ha paura e vergogna a parlarne, è il bullismo e il cyberbullismo, di cui oggi si tiene la giornata nazionale contro queste forme di violenza. La Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo è un’occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso, e sull’importanza della prevenzione di fenomeni che possono ledere la sicurezza psicologica dei ragazzi e dei bambini. Il 68% di giovani intervistati per uno studio, ha dichiarato di aver assistito a episodi di bullismo, mentre il 61% ha dichiarato di essere stato vittima di atti persecutori. Attenzione e ascolto da parte della famiglia e della scuola, restano le misure più importanti per arginare i casi sempre più crescenti, e dare sostegno a chi ne resta vittima. Il bullismo no si ferma solo in atti di prevaricazione in maniera diretta, ma viaggia anche attraverso i social e la rete, dove 6 ragazzi su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro online. Tra i pericoli maggiori, il Revenge porn, le molestie e l’adescamento verso minori.La rete come i posti di ritrovo reali, sono luoghi di crescita per gli adolescenti, ma non dovrebbero mai mancare di cultura e rispetto per gli altri.Il consiglio che arriva anche dagli esperti è quello di parlarne, con persone di fiducia, dai genitori, agli insegnanti e se necessario con il supporto degli psicologi. Ne abbiamo parlato con lo psicologo e terapista del neurosviluppo, Lakis Pertsemlis “non bisogna sottovalutare i segnali di allarme e di disagio dei ragazzi, che spesso si chiudono in se stessi, hanno paura di frequentare la scuola e finiscono in un vortice che causa patologie come ansia e attacchi di panico”.