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Smog, report Legambiente: 2021 anno nero per la qualità dell’aria. Avellino tra le 17 città più inquinante da Pm10

Smog, report Legambiente: 2021 anno nero per la qualità dell’aria. Avellino tra le 17 città più inquinante da Pm10

3 Febbraio 2022 | by redazione Labtv
Smog, report Legambiente: 2021 anno nero per la qualità dell’aria. Avellino tra le 17 città più inquinante da Pm10
Attualità
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In Campania l’emergenza smog resta un problema cronico. Il 2021 e’ stato un anno nero, non solo per via della pandemia ancora in corso, ma anche e soprattutto per la qualita’ d’aria. A scattare la fotografia e’ il nuovo report di Legambiente “Mal’aria di citta’” realizzato nell’ambito della campagna Clean Cities, in cui si fa il bilancio sulla qualita’ dell’aria in citta’ confrontando il valore medio annuale di PM10,
PM2.5 e NO2 con i parametri suggeriti dall’OMS (ossia una media annuale inferiore a 15 microgrammi per metro cubo  per il PM10, 5  per il PM2.5 e 10 per l’N02 

Il quadro che emerge e’ nel complesso preoccupante: pochissime le citta’ che rispettano i valori suggeriti dall’Oms, il comune di Ottati (Sa) per il PM10 e PM2.5 e i comuni di Solofra (Av), Pratella(Ce), Presenzano(Ce) e Ottati (Sa) per il biossido di azoto.

Legambiente indica allo  quali sono le distanze da colmare per avere citta’ meno inquinate. Smog e polveri sottili alle stelle nelle citta’ capoluoghi. Per il PM10 e’ Avellino che fa registrare nel 2021 il maggior numero di sforamenti annui ( ben 51 g/mc per la centralina Avellino Scuola Alighieri) ed e’, inoltre, la citta’ che presenta una media annua di PM10 piu’ alta. Per arrivare ai limiti stabiliti dall’OMS deve operare una riduzione del 49% della quantita’ ad oggi rilevata. Seguono poi Napoli e Caserta, con una riduzione necessaria di PM10 del 45 e 44% e infine Salerno e Benevento rispettivamente con il 41% e 40%.

Per quanto riguarda il PM2.5 sono Napoli e Avellino le citta’ in cui si misurano livelli medi annui di PM2.5 piu’ alti. Per raggiungere i valori consigliati dall’OMS, che e’ di 5 g/mc e’ necessario per entrambe le citta’ una riduzione del 69%. Segue Benevento che dovrebbe ridurre le concentrazioni del 67% e, infine, Caserta e Salerno con il 57%.

Per NO2 sono Napoli e Salerno le citta’ con i livelli di concentrazioni di NO2 piu’ alti e che richiedono quindi i maggiori interventi di riduzione e rispettivamente pari al 69% e 50%. Seguono Caserta (46%) Avellino e Benevento (39%)

“Il problema dell’inquinamento atmosferico – commenta Legambiente – non e’ un problema esclusivamente ambientale ma anche, e soprattutto, sanitario. In questo report di Mal’aria 2022 abbiamo voluto confrontare i valori medi annuali dei tre principali inquinanti atmosferici con quelli suggeriti dall’Oms. La revisione della direttiva europea sulla qualita’ dell’aria, che si appresta ad essere avviata nei prossimi mesi, rivedra’ i limiti normativi in funzione dei nuovi limiti OMS. Nel giro di pochi anni, quindi, questi valori diventeranno vincolanti anche dal punto di vista legale e il non rispetto degli stessi portera’ all’avvio di ulteriori procedure di infrazione per gli Stati
membri inadempienti”.

Di fronte a questa fotografia, Legambiente torna a ribadire l’urgenza di ripensare e ridisegnare in prima battuta le aree metropolitane, gli spazi pubblici urbani e la mobilità sostenibile, sempre più intermodale, in condivisione ed elettrica. Per questo da oggi fino ai primi di marzo prenderà il via anche la seconda edizione della Campagna Clean Cities che da oggi al 3 marzo toccherà 17 capoluoghi italiani, con tappa campane a Napoli (8 e 9 febbraio) e Avellino (10 febbraio)

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