“Grazie a un’operazione di aggiornamento tecnologico della rete di monitoraggio della qualità dell’aria, ulteriori diciotto stazioni fisse e due laboratori mobili gestiti dall’Arpa Campania sono in grado di misurare le medie orarie di concentrazione di PM10 e PM2.5. Si tratta di stazioni che comunque erano già in linea con la normativa e misuravano regolarmente le concentrazioni medie giornaliere di tali inquinanti, tuttavia, con la fotografia dell’andamento orario delle polveri sottili, si acquisisce una conoscenza più analitica delle dinamiche dell’inquinamento atmosferico nelle città campane”. Lo annuncia, in una nota, l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania.
Sono 20 le stazioni che dall’inizio del 2022 stanno fornendo dati sulle concentrazioni medie orarie di PM10 e PM2.5 tra cui le irpine Avellino-via Piave, e Solofra-Zona industriale, e quelle di Benevento nella Zona stadio e nelle Zona industriale. Di tutte queste stazioni sono ora disponibili i dati orari sul sito dell’Agenzia, mentre i dati giornalieri continuano a essere pubblicati nel consueto bollettino quotidiano” Più del 75% della rete Arpac di monitoraggio della qualità dell’aria fornisce, dunque, dati orari sulle concentrazioni di polveri sottili, tra gli inquinanti più direttamente legati all’insorgere di effetti negativi per la salute delle popolazioni esposte.
“Questa operazione di potenziamento della rete di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico di cui è dotata l’Arpa Campania», spiega il direttore generale Arpac Stefano Sorvino, «è stata realizzata con finanziamenti regionali a valere su risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale”. Sebbene una parte di queste stazioni sia situata in aree industriali, in prossimità di fonti di emissioni significative legate alle attività produttive, non bisogna dimenticare che l’obiettivo primario della rete è misurare la presenza degli inquinanti atmosferici là dove si concentra la popolazione, cioè nei centri urbani». Conclude Sorvino.
Ma quale è la situazione in questo inizio di 2022 ?
Fino a ieri, ultimo bollettino disponibile, ad Avellino 5 gli sforamenti registrati, 3 invece a Benevento di cui due consecutivi tra lunedi e martedi . Ad incidere anche le condizioni meteorologiche L’area di alta pressione associata a venti deboli e a fenomeni di inversione termica di questi giorni – fanno sapere gli esperti – sono elementi che determinano un ristagno degli inquinanti. In altre parole: se il bel tempo e il sole rappresentano per noi un evento positivo questi non favoriscono la disperione e la diluzione degli inquinanti