Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Ambner De Iapinis ex Amministratore Città di Benevento:
“Caos scuole, caos famiglie, si cercavano nonni o qualcuno a cui affidare i bambini.
La scelta della chiusura delle scuole a Benevento aveva messo in crisi un intero sistema sociale.
Mentre scrivo apprendo della decisione del TAR a favore della riapertura scuole.
Dicevamo, centinaia di mamme nel caos, costrette a scegliere tra il lavoro o restare in casa.
Perché tutta l’Italia sarebbe andata a scuola mentre Benevento e la Campania no?
A volte è troppo semplice scrollarsi le responsabilità e addossare su intere comunità il peso del disagio sociale.
A parte il “giusto” o “non giusto”, sono due anni che il Sindaco Mastella, quasi unico in Italia, chiude le scuole ad ogni colpo di tosse, vuoi per sicurezza delle scuole pericolanti e mai più riaperte, vuoi per mille altri motivi. I disagi restano e vengono scaricati su centinaia di famiglie a caccia di qualcuno a cui affidare i figli e/o, quando mancano i nonni, la difficile scelta di declinare il lavoro.
Perché solo il Sindaco di Benevento si comporta così?
Egli si autodefinisce radiologo della realtà, intanto la comunità tutta è in sofferenza e, sempre in nome di qualche pericolo, chiude tutto.
Lo sa, il signor Sindaco, che anche a Benevento città ci sono centinaia di persone affette da “sindrome della capanna”?
Cosa è? Una nuova sindrome che isola il malato da tutto e da tutti. I sintomi? Panico, ansia, angoscia, frustrazione, difficoltà nei movimenti, paura di uscire di casa e di avere contatti con l’esterno. Queste le conseguenze del lockdown.
Se è giusto chiudere, perché il governo sovrano è contrario?
Noi, cittadini italiani, riteniamo di dover seguire le scelte governative nazionali e non le decisioni di un’appendice territoriale.
Perché si era scelta la chiusura oggi quando, fino a ieri, qui si facevano oceanici comizi elettorali, senza badare ai rischi di contagi che si sarebbero potuti correre e che, puntualmente, sono arrivati?
Passiamo ad altro.
Martedì 4 gennaio, alle ore 4,30 del mattino esplode una bomba a San Leucio Del Sannio. Il paesino vive momenti di terrore. Dalla notte dei tempi questo paese mai aveva vissuto un così grave episodio. L’esplosione avrebbe potuto provocare morti e per puro miracolo questo non è successo.
La cosa che a me è sembrata incredibile è che in mattinata il Sindaco di Benevento, attraverso i social, invitava a seguire un programma RAI, se pur in differita, dove era ospite. Un telepanettone canoro.
E pensare che solo pochi giorni prima, a Roma, in un’assemblea di “Noi di Centro”, campeggiava uno striscione con su scritto “San Leucio: Presente” e questo è stato visto da mezza Italia.
A voi le conclusioni.
Con grande sincerità, l’atteggiamento del Sindaco è sembrato fuori luogo, in un momento del genere, visto che San Leucio è cugina territoriale di Ceppaloni, suo paese nativo.
Per chiudere, un piccolo plauso al neoassessore avvocato Attilio Cappa, che in modo garbato ed istituzionale, come si conviene ad un paese civile, ha risposto puntualmente all’avvocato De Stasio, sulla vicenda monopattini, illustrando, in modo chiaro e soddisfacente, la materia del contendere.”