Tanto per essere chiari: su via Galanti Mastella ha ragione. Qualcuno sobbalzerà e invece Mastella su Via Galanti c’entra come il cavolo a merenda. I fatti si riferiscono al 2001, partono dalla sindacatura D’Alessandro, transitano per quelle Pepe ed arrivano a lui con la ciliegina avvelenata. Per una volta il fatto di dare la responsabilità a chi lo ha preceduto non è affatto opinabile. La Cassazione ha deciso e per l’Amministrazione Mastella si aprono le porte di un nuovo debito fuori bilancio, perchè i 2.799.567,62, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi, andranno ad appesantire la massa passiva che l’Organismo di liquidazione è chiamato a certificare. “E’ proprio il caso di dire che, a Palazzo Mosti, le brutte sorprese “da un passato che non passa” non finiscono mai”, dicono i mastellisti. E’ vero, come è vero che qualche assessore in carica è retaggio di quegli anni, ma mai come in questo caso “urlare alla luna” risulta vero e poco credibile al contempo quando per altre vicissitudini si è preferito fare spallucce e addossare le colpe agli altri piuttosto che mettersi a lavoro per cercare di rimediare; d’altra parte se Mastella per ben due volte è sindaco vorrà dire che la gente gli ha tributato un merito che non ha inteso attribuire agli altri. Paradossalmente, ora che si ha inequivocabilmente ragione a guaire, per un indiscusso aggravio della massa passiva, quel grido di dolore appare flebile e in realtà non dovrebbe. Via Galanti è una sconfitta di tutti, lo è al cospetto di gente che ci ha perso un mucchio di soldi, lo è per chi ha amministrato, in parte per chi sedeva tra i banchi dell’opposizione, anche per chi ha raccontato una vicenda e forse non lo ha saputo fare in modo credibile. Per colmare il deficit allora le domande da porre all’Amministrazione sono queste: cosa si intenderà fare di quei lotti visto che ci sono? Come e se si potrà trovare una via d’uscita? Come e in che modo si potrà chiudere una pagina ventennale tra le più indecorose? In definitiva si tratta di unità immobiliari già presenti, non si deve andare a colare altro cemento armato. C’è qualcosa che si possa fare per dare ristoro ai prenotatari oppure affrontare la “fame” di alloggi specialmente tra gli strati più popolari e proletari della città? Qualcuno vive ancora nelle scuole…Si accettano risposte.