Torna a farsi sentire la voce dei lavoratori della Samte, di cui nemmeno in campagna elettorale si è trovato spazio per difenderne i diritti e garantirne il lavoro. FP CGIL, FIT Cis Avellino\Benevento e Uilt Avellino\Benevento firmano un documento congiunto per tornare ad aprire un dibattito attorno a questa vergognosa vicenda che vede tutti coinvolti, passata e attuale menagerialità, classe politica ovviamente correa a tutti i livelli. Nell’attesa vana che si sostanzi l’Ato rifiuti, di cui si sono definitivamente perse le tracce, i sindacati levano alta la voce. “La vertenza diventa di giorno in giorno sempre più complessa e drammatica”, recita il comunicato della Triplice. “Lo stir di Casalduni a tre anni dell’incendio resta ancora fermo, e i cittadini sono costretti a pagare costi sempre più onerosi per la tariffa dei rifiuti a causa del fermo impianto. Nonostante le ripetute rassicurazioni gli stipendi non vengono pagati ed i lavoratori sono in grosse difficoltà. La prospettiva lavorativa è appesa ad un filo.
Nessuna istituzione riesce a dare concretezza al futuro professionale e dignità a questi lavoratori. Per queste ragioni le scriventi sigle sindacali hanno indetto un’assemblea sindacale per mercoledì 1 dicembre p.v. per rimettere al centro un’azione sindacale e di lotta per il futuro dei lavoratori della Samte e per il futuro del ciclo di rifiuti della Provincia di Benevento. E’ indispensabile e non più procrastinabile l’avvio dell’impianto Stir di Casalduni, anche con una sola linea del rifiuto indifferenziato attività strategica per questo Territorio. Con questo comunicato, inoltre, è intenzione delle scriventi OO.SS. di riportare dinanzi all’opinione pubblica il tema dei lavoratori dell’impiantistica. Chiediamo, ancora, rivolgendoci alla società Samte di provvedere ad attivarsi al ripristino dell’impianto in tempi brevi, e a provvedere al pagamento di una parte di arretrati in tempi rapidissimi in modo da garantire, almeno, quel minimo di serenità per il periodo natalizio alle famiglie di questi lavoratori”.