Messa solenne e deposizione delle corone in ricordo delle vittime del sisma del 1980. Ad Avellino il programma delle celebrazioni in occasione del 41esimo anniversario del terremoto fa registrare due momenti poco partecipati. Presenti, infatti, solo le autorità politiche, civili e militari. Per il sindaco Gianluca Festa ricordare quanto è successo è un dovere delle istituzioni. Poi l’annuncio del piano di recupero legato anche al risanamento dei “buchi neri” post-sisma. Ad impreziosire la cerimonia la riflessione del vicario del vescovo, Don Enzo De Stefano, che parla della “solidarietà come valore da ritrovare per la comunità in questa fase di emergenza sanitaria, proprio come accadde nei terribili giorni dopo il cataclisma durante i quali in Irpinia arrivarono aiuti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero”.
Una lettura critica di questo anniversario, poi, la dà la Cgil di Avellino con “40 e non vederli, un anno dopo”. Il titolo della giornata di riflessione organizzata al Circolo della Stampa per parlare dei ritardi che l’Irpinia si porta dietro sulla ricostruzione ma anche in termini di sviluppo, per la mancanza di una strategia e di una visione d’insieme.
“Da quella terribile scossa – afferma il segretario Franco Fiordellisi – sono trascorsi 41 anni ma resta ancora tanto da fare e con i fondi del Pnrr bisogna stare attenti a non commettere gli errori del passato”.