Prima delle vacanze estive la campagna vaccinale ha preso il sopravvento con open day diffusi su tutto il territorio nazionale e con tutti i tipi di vaccini disponibili,ma se nonostante i dubbi sulla sicurezza e le polemiche sorte, molte persone si sono sottoposte alla vaccinazione anche con J&J e Astrazeneca pur di riuscire a partire per il mare, subito dopo di questi due preparati non se ne è più sentito parlare. Che fine ha fatto Astrazeneca?
Le Regioni hanno restituito al Commissario Figliuolo 2milioni e mezzo di dosi di vaccino Astrazeneca per evitare la scadenza, ma dove sono finite?A quanto sembra sia uscito definitivamente dalla scena sanitaria nazionale, eppure lo avevano consigliato per le persone over 60 in considerazione degli importanti effetti collaterali riscontrati nelle persone più giovani. Ma questa inversione di tendenza che ne esclude l’utilizzo mentre prima lo spingeva, fa riflettere. Comunque una ragione plausibile sulla improvvisa “sparizione ” di Astrazenaca ci sarebbe, e consisterebbe nella tendenza di abbandonare i vaccini a vettore virale. Le autorità sanitarie infatti punterebbero maggiormente sui vaccini ad mRna rispetto a quelli a vettore virale, per una questione di comprovata efficienza e per la sicurezza.C’è poi anche l’indimenticata storia che ha visto Astrazeneca sotto i riflettori per i diversi casi di trombosi e di morti sospette e la sospensione di lotti (poi nuovamente approvati perchè ritenuti adatti). Resta da capire adesso che fine faranno le dosi restituite. Tra le soluzioni ci sarebbe quella di donare le dosi ai Paesi esteri in difficoltà, e l’UE ha una disponibilità di 200 milioni di vaccini integri inutilizzati. Una soluzione che potrebbe rappresentare una buona svolta per uscire dalla pandemia, ma che lascia comunque aperto l’interrogativo, sul perchè continuare ad utilizzare per i paesi poveri un farmaco che per l’occidente è “superato” insomma non è proprio come fare gli scatoloni di abiti usati e mandarli a chi non ne ha.