Sono trascorsi 6 anni da quando il Sannio si risvegliò tra l’acqua e il fango dell’alluvione. Era il 15 ottobre 2015, un giorno terribile per la popolazione sannita,messa in ginocchio dalla forza della natura, una bomba d’acqua che provocò danni ingenti all’agricoltura, alle aziende, alle case, e la morte di due persone: una settantenne di Pago Veiano, travolta dalle acque, e un uomo di Varoni di Montesarchio, che nel tentativo di liberare lo scantinato dal fango, venne travolto dalla piena. Furono giorni difficili che restano nella memoria. Saltarono le vie di comunicazione, ponti e strade che collegavano centri abitati e contrade rimaste isolate per giorni. Il fango, la melma ricopriva ogni cosa, entrava con prepotenza nei negozi, nelle stalle, distruggendo tutto. Ma se indimenticabile è il ricordo di quelle giornate terribili, indelebile è anche il grande senso di solidarietà che si attivò con una grande macchina organizzativa fatta di persone, volontari che crearono una cordata di aiuti, per ripulire e ricominciare. Il ricordo di quei giorni, arriva anche dall’attuale Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, anche sindaco di Santa Croce del Sannio,uno dei tanti comuni sanniti colpiti dal nubifragio.