Come ogni anno l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha reso disponibile il suo Libro Blu, report annuale che analizza i risultati ottenuti in un dato anno nell’ambito delle dogane, delle accise, dei giochi e dei tabacchi. In una sola parola la fotografia dello stato dell’arte della filiera gaming.
Quest’anno, però, si sono affrontati altri temi all’interno della kermesse. Anzitutto le conseguenze della pandemia e il dilagante problema del gioco illegale ma anche la necessità di una nuova regolamentazione e dell’adozione del Green Pass.
Intanto i dati per il 2020 sono chiarissimi. Il gioco fisico è sceso ai minimi storici rispetto agli score degli anni passati: le stime parlavano di una raccolta pari a circa 75 miliardi di euro, ma in realtà il dato è stato molto più basso: 39,15 miliardi totali. Il gioco online invece è cresciuto del 20,28%. Molto merito va dato sicuramente alle slot machine online con soldi veri, che rappresentano il vero fiore all’occhiello della filiera e sicuramente il ramo più in continuo e dinamico negli ultimi due anni.
Il resto invece è tutto in calo. Anche Lotterie (scese a 2103 milioni nel 2020). Le regioni in cui più si gioca restano, sul podio, Lombardia, Lazio e Campania. A seguire Emilia-Romagna, Puglia e Veneto.
In perdita anche le scommesse virtuali, al -39% rispetto al 2019. In alcuni contesti, come quello della Valle d’Aosta, il mercato è del tutto azzerato. Qui la spesa si ferma a 10.000 euro, con una contrazione pari quasi al 100%. Male anche regioni come Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, dove la perdita è pari al -45%. Sembra andare leggermente meglio in Calabria (5mln), Veneto (4,7 mln) e Piemonte (11,9 mln).
Le entrate erariali sono in diminuzione del 36,27% rispetto al 2019. Ribasso dovuto ovviamente alla forzata chiusura dei luoghi del gioco fisico e allo stop sugli apparecchi come AWP e VLT.Nel periodo della pandemia inoltre è continuata la massiccia migrazione verso i casinò online. Le perdite, comunque, non hanno smesso di aumentare. Il settore del gioco a distanza può sorridere, pur non essendo riuscito a salvare la baracca.
Alla presentazione del libro, Marcello Minenna, numero uno dell’ADM, ha fatto anche il punto sul Green Pass, da lui definito fondamentale a patto che non diventi un discrimine per l’intero settore gioco. L’appello di Minenna, accolto poi dal presidente della Camera Roberto Fico, è andato anche sul tema riforma del gioco, problema ormai annoso e da risolvere con la massima urgenza.