L’ennesima notte di schiamazzi e di comportamenti censurabili da parte del cosiddetto “popolo della notte”, quello che anima la movida beneventana. Al netto di equivoci: la maggiora parte di coloro che intendono trascorrere le ore notturne in compagnia e rispettosi della quiete altrui non sono accostabili a coloro che invece danno luogo a comportamenti disdicevoli se non violenti e questo non può essere tollerato. Il Comitato Centro Storico scrive per l’ennesima volta al Prefetto Torlontano disegnando uno stato dei fatti che non può più continuare.
“Con la presente, ancora una volta, intendiamo denunciare lo stato di degrado in cui versa il Centro Storico di Benevento. La condizione precaria in punto di sicurezza ed igiene è stata portata all’attenzione dell’opinione pubblica, grazie alle nostre continue sollecitazioni ed alla stampa che ha raccolto le nostre istanze, rendendo di pubblica conoscenza quanto accade, la sera, nei nostri vicoli e piazzette. Le risse, le
aggressioni, gli atti vandalici e le condotte incivili, ormai, non si contano più, rappresentano “ordinaria amministrazione”. Noi, però, riteniamo non sia né corretto né giusto lasciare che la situazione si incancrenisca ed attendere, come accaduto in altre città, il decesso di qualche malcapitato per ottenere risposte concrete. Ci rivolgiamo, allora, alla signoria Vostra Illustrissima per ottenere azioni, a questo punto
necessarie, al fine di arginare il problema. Esistono dei luoghi, nel Centro Storico, che meritano un’attenzione speciale: ci riferiamo a Via Umberto I (tra le altre cose, tale strada è nelle immediate vicinanze della Prefettura), a Piazza Piano di Corte, a Via G. De Vita, a Via Erik Mutarelli ed alla zona limitrofa a Palazzo Mosti (Piazza Roma e Via Annunziata). Ieri, ancora una rissa, a Via Umberto I, ancora paura, ancora violenza! Il servizio degli agenti di Polizia, da quello che è nella nostra conoscenza, si interrompe prima della chiusura di alcuni esercizi commerciali. Dopo le 2 di notte, il Centro Storico, diventa terra di nessuno. La situazione è, come sopra detto, notoria.
Perché non si agisce? Perché sembra che, nel Centro Storico, non vi sia la possibilità di punire i colpevoli?
Quanto accade è gravissimo, lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Allo stesso modo, nostro malgrado, non possiamo non sottolineare come, nel comune sentire, le Istituzioni sembrino assenti, incuranti di quanto accade fin sotto le proprie finestre. Per questo, ancora una volta, chiediamo un intervento fattivo, sistematico e, lo si consentirà, incisivo e risolutivo delle criticità denunciate”.