Sono ore difficili e impegnative quelle che si vivono a Palazzo Chigi, dove si lavora a ritmi serrati per ridisegnare la normativa sul Green Pass che riguarda la pubblica amministrazione e le attività private in cui è già prevista l’obbligatorietà del certificato per i clienti, quindi bar e ristoranti, palestre e mezzi di trasporto a lunga percorrenza.A queste categorie si vorrebbe aggiungere l’estensione del green pass anche alle aziende private. Ciò che si vorrebbe ottenere è un decreto unico, atteso già per la giornata di domani.
A Palazzo Chigi si sta per sciogliere, entro ventiquattro ore , gli ultimi i nodi cruciali che stabiliranno il decreto.I punti su cui verte la discussione di queste ore sono ad esempio il sistema dei controlli di autonomi e liberi professionisti, oppure l’interrogativo su chi debba pagare i tamponi (necessari per ottenere il Green Pass) per i lavoratori non vaccinati.Intanto è fissata al 10 ottobre l’entrata in vigore dell’obbligo vaccinale per i lavoratori che sono impegnati nelle RSA.Probabilmente si darà tempo fino al 15 ottobre a chi non è vaccinato, per poter ricevere almeno la prima dose e mettersi in linea con tutti gli immunizzati.Oltre la data fissata,sostengono gli esperti del mondo scientifico, si incorre nel rischio che la curva dell’epidemia possa riprendere a salire, complice il riavvio dell’anno scolastico con la didattica in presenza, il grande movimento di persone che si spostano con i mezzi di trasporto, questo segna l’urgenza di non superare la metà di ottobre per rendere obbligatorio il green pass per tutte le categorie.