Riceviamo e pubblichiamo nota stampa FP CGIL BN :
‘Si apprende, dalla cronaca locale, che un dipendente della SAMTE ha minacciato gesti estremi, esasperato da una situazione occupazionale che non trova spiragli. La situazione, come sosteniamo da anni, è drammatica. Dalle testate giornalistiche – unico canale di informazione anche per i sindacati – si percepisce una situazione di stallo in merito alle politiche di sviluppo industriale sul ciclo dei rifiuti. È attuale, soprattutto, la forte contrapposizione tra le varie istituzioni in ordine al futuro dell’Impianto Stir di Casalduni. La spaccatura istituzionale non aiuta nessuno. Questa è l’amara constatazione che siamo costretti a rilevare rispetto all’ennesimo disaccordo sul già menzionato impianto. Gli attori istituzionali, anche quando si sono seduti al tavolo della Prefettura, non hanno mai trovato una visione comune sullo Stir di Casalduni.
Un problema rilevante, quello di avere istituzioni che vanno ad ordine sparso, anche perché, mentre le stesse litigano sul tema, i lavoratori non vedono alcuna prospettiva concreta, i cittadini si trovano a versare una tariffa altissima e i rifiuti viaggiano presso altri impianti regionali, aumentando costi e creando problemi ambientali. La Regione ha un’idea per la ripartenza dell’impianto e i fondi necessari per tale implementazione. Tale prospettiva potrebbe risolvere buona parte dei problemi evidenziati. L’ATO, dall’altro canto, sembra immobilizzato e, ricordiamo, da tre anni non adotta il Piano Industriale nonostante i continui proclami. Quello che auspichiamo, come categoria sindacale, è di avere una prospettiva seria e precisa per i lavoratori e le professionalità che debbono essere necessariamente impiegate nel ciclo industriale. La mancanza di senso di responsabilità da parte delle istituzioni territoriali renderebbe sempre più concreto il timore che la regione possa indirizzare i finanziamenti già stanziati verso altri territori – una vera e propria beffa per i lavoratori. In tal senso, si ribadisce la necessità di non perdere occasioni utili alla ripartenza dell’impiantistica e di evitare mancati finanziamenti utili alla programmazione del comparto.’