Basta un minuto di camminata per le strade delle nostre città per fotografare l’altra faccia dell’emergenza sanitaria. Infatti nelle città capoluogo campano ogni minuto incontriamo sulle nostre strade, in media, ben 3,4 rifiuti legati alla crisi pandemica tra salviette, mascherine, guanti”. Si apre così il nuovo rapporto di Legambiente sulla Campania e che lega rifiuti e crisi pandemica.
“Nello specifico – si legge -, ogni minuto in cui camminiamo nelle nostre città ci imbattiamo in 1,1 mascherine e ben in 2,2 salviette. Occorrono poco meno di 8 minuti per imbattersi in un guanto abbandonato e poco meno di 11 minuti per incontrare altri rifiuti legati alla crisi pandemica (come materiali da imballaggio di mascherine e gel ecc). Complessivamente sono stati individuati ben 680 rifiuti legati alla crisi pandemica, in media 45 rifiuti per ogni chilometro di percorso cittadino”.
I rifiuti maggiormente presenti, si legge nel report, “sono state le salviette per l’igiene delle mani (419 pari al 61,6% del totale) con un valore medio di 27,9 salviette per ogni chilometro di percorso, seguite dalle mascherine (218 pari al 32,1% del totale) con un valore medio di 14,5 mascherine per ogni chilometro e dai guanti (25 pari al 3,7% del totale) con valore
medio di 1,7 ogni chilometro. Chiudono le altre tipologie di rifiuti come gli imballaggi delle mascherine o del gel igienizzante che complessivamente rappresentano il 2,6% del totale dei rifiuti con un valore medio di 1,2 per ogni chilometro. Tra le mascherine abbandonate sicuramente la tipologia maggiormente presente è quella del tipo chirurgico, che
caratterizza 88,5% del totale delle mascherine individuate, seguite da quelle del tipo FFP2/FFP3 pari al 10,6% e infine quelle di stoffa pari all’0,9% del totale”.
Sono stati investigate 15 km di percorso cittadino 1 nel comune di Avellino, 1 per BENEVENTO e 1 per Caserta, 10 nella città Napoli e 2 per Salerno da maggio, giugno e settembre 2021. Nel dettaglio individuati 49 rifiuti ad Avellino (3,7 ogni minuto) 8 a Benevento (0,6 ogni minuto)
“Sembra che ci siamo già dimenticati di tutto quello che è successo in questo ultimo anno. Le nostre abitudini – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – possono
avere un impatto enorme e questo virus lo sta dimostrando. I dispositivi di protezione tra mascherine e guanti, fondamentali per la nostra e per la protezione degli altri, rappresentano anche un problema ambientale e sanitario più serio di quello che pensiamo quando il loro smaltimento non è corretto. Mascherine, guanti e salviette sono realizzati con molteplici fibre di plastica, che possono permanere nell’ambiente per decenni contribuendo alla formazione micro e nano plastiche. È importate ricordare a tutti che i dispositivi di protezione devono essere correttamente conferiti nella frazione indifferenziata e non devono essere assolutamente dispersi in ambiente. Spesso le persone – prosegue Imparato- che abbandonano oggi questi oggetti sono le stesse che prima abbandonavano altri rifiuti per strada senza alcun rispetto né per la salute né per l’ambiente. Certo che oggi, dato il tipo di rifiuto potenzialmente infetto, questo atteggiamento è ancora più
grave. Un ruolo fondamentale però spetta anche agli amministratori che devono intensificare e investire su campagne di sensibilizzazione sulle corrette modalità di conferimento dei
materiali sanitari e al tempo stesso non solo emanare ordinanze che prevedono multe per chi getta a terra mascherine e guanti ma anche applicarle con sanzioni. Come Legambiente faremo la nostra parte con ‘Puliamo il mondo’, la più grande campagna di volontariato ambientale che si svolgerà il 24, 25 e 26 settembre con l’obiettivo di ripulire le strade, i parchi, i giardini, le piazze, i fiumi e le spiagge delle città. Lanciamo un appello ai comuni e ai cittadini di aderire e partecipare per tutelare il
territorio”.