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Rasa al suolo l’oasi gestita dalla Lipu: la denuncia del club “Amici della Terra”

Rasa al suolo l’oasi gestita dalla Lipu: la denuncia del club “Amici della Terra”

6 Settembre 2021 | by Maresa Calzone
Rasa al suolo l’oasi gestita dalla Lipu: la denuncia del club “Amici della Terra”
Attualità
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO NOTA STAMPA DEL CLUB AMICI DELLA TERRA DI BENEVENTO

Stanno proseguendo incessantemente i lavori della presunta “bonifica idraulica” che il Comune di
Benevento attraverso il cospicuo finanziamento, ottenuto tramite il cosiddetto “Bando periferie” e
che interessa il tratto urbano del fiume Calore che va dal ponte ferroviario della tratta BN-AV sino
al Parco Archeologico di Cellarulo.
Evidenziamo che tali interventi stanno devastando completamente l’alveo del fiume Calore, come
da noi già più volte denunciato, nell’indifferenza di tutti, compresi politici, amministratori e le locali
associazioni ambientaliste.


Le sponde interessate dai lavori, rientrano anche nell’Oasi Zone Umide Beneventane, gestita da
quasi un decennio dalla Lipu su affidamento della Provincia di Benevento.
I lavori sono stati effettuati sino ad ora durante tutto il periodo della riproduzione della fauna
fluviale, incluse le specie protette, tutto ciò senza alcun tipo di controllo da parte degli organi
competenti e in dispregio alle leggi nazionali e alle Direttive comunitarie.
Tra i vari danni arrecati al patrimonio naturalistico è stata sradicata anche la vegetazione e le
alberature che consolidavano le sponde fluviali, sostituite nei tratti già interessati dai lavori dalla
piantumazione di ridicole nuove alberature, disposte geometricamente lungo le sponde del fiume.
Il Club di Benevento degli Amici della Terra già nel mese di aprile, aveva denunciato presso il
Comando Stazione dei Carabinieri Forestali, l’inizio di questi lavori, questo perché si temeva che la
prosecuzione dei suddetti lavori avrebbe coinciso con il periodo di riproduzione dell’avifauna, e
quindi richiedeva la sospensione, alla luce del fatto che il fiume Calore rientra tra i principali
corridoi ecologici fluviali della Campania.

Oggi si scopre che questi lavori erano iniziati senza la prevista sorveglianza archeologica del
cantiere, che tra l’altro nell’area interessata dallo stesso coinvolge numerosi siti archeologici e
fluviali di cui Benevento potrebbe ben vantarsi se questo unicum fosse ben tutelato.
Di fatto, il Dirigente del Settore Urbanistica, l’arch. Iadicicco è stato costretto a determinare
l’interruzione dei lavori in data 19 maggio 2021, ed avviare una spasmodica selezione per la ricerca
e l’affidamento dell’incarico di assistente archeologo dei lavori.
Di fronte a tutto ciò, bisognerebbe pensare che l’impresa appaltatrice abbia operato almeno fino
ad allora senza alcuna sorveglianza archeologica? e in spregio alle leggi nazionali, provocando un
possibile danneggiamento ai nostri ritrovamenti archeologici fin qui interessati dai lavori?
La devastazione delle sponde del Calore è sotto gli occhi di tutti, per questo ci auguriamo che la
magistratura metta fine a questo tentativo dell’Amministrazione comunale a guida Mastella di
togliere ogni regola sulle modalità di esecuzione degli interventi di manutenzione idraulica, che
sono da considerarsi fondamentali per una rispettosa gestione del territorio che si fonda
necessariamente sulla corretta manutenzione e valorizzazione dei corsi d’acqua.

 

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