In questo convulso finale di luglio entra a pieno titolo la vicenda dei pini di Viale degli Atlantici vicenda per la quale la Procura della Repubblica di Benevento ha chiuso un fascicolo ipotizzando presunte responsabilità da parte di due funzionari del Comune. La questione inevitabilmente assume connotati politici. Durante il Consiglio comunale di giovedi l’intervento dell’assessore all’Ambiente Giorgione, prima in aula e poi al nostro microfono di Lab, ha se possibile ancora di più incrinato i rapporti già tesi tra comitati e Comune parlando di “novello Lazzaro”, di personaggi in definitiva fuori dai radar tornati d’attualità attraverso la questone degli alberi. Giorgione alludeva a De Iapinis, presidente del comitato Benevento Città Verde che qualche ora prima aveva chiesto le dimissioni dello stesso assessore. De Iapinis che torna ad attaccare. “Mastella e la sua amministrazione, di fatto, “sfidano e sfiduciano” la Magistratura e la Procura della Repubblica”, dice De Iapinis che accusa Giorgione di giudicare il sequestro dei pini una irregolarità amministrativa”. Replica a stretto giro di posta Giorgione. “Ribadisco che il sequestro è infondato e che abbia invitato l’Amministrazione ad impugnare l’atto ma non ho mai detto che è irregolare. Nei paesi democratici si discutono le ragioni contrapposte e poi, alla fine di un giudizio, il giudice terzo farà prevalere l’una o l’altra ragione”. Intanto il Comitato Giù le mani dai pini” torna a chiedere e senza indugio la rimozione della delibera di giunta n. 41, l’adozione di tutte le misure volte alla corretta manutenzione , conservazione e salvaguardia delle alberature presenti sul Viale Degli Atlantici e dintorni nel rigoroso rispetto della legge e in ogni caso a non danneggiare in alcun modo l’apparato radicale delle piante”. Il comitato mette in guardia. In caso di condotte, anche omissive, contra legem, si agirà innanzi alle competenti Autorità Giudiziarie per l’accertamento di condotte illegittime, penalmente rilevanti, nonché di responsabilità per danno erariale”.