Il green pass puo’ giocare un ruolo cruciale: e’ efficace nel limitare la circolazione del virus e permette il rilancio in sicurezza di alcuni settori, prevenendo il rischio di un ritorno alle restrizioni. Puo’ avere un’applicazione immediata per i grandi eventi sportivi, musicali, fieristici, congressuali e grandi mezzi di trasporto, eventualmente anche per cinema e teatri; ma a breve termine l’utilizzo per ristoranti e bar e’ piu’ complesso. Risulta invece piu’ ardua una sua implementazione per il trasporto locale e altri servizi essenziali come supermercati e farmacie’. Cosi’ Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE che oggi pubblica il monitoraggio sul Covid per la settimana 14-20 luglio da cui emerge un’impennata dei nuovi casi (+115%) e un’inversione di tendenza in ospedale: +6% di ricoveri e +5% di terapie intensive mentre continua il calo dei decessi (-27%).
‘La campagna vaccinale – spiega poi Cartabellotta – mantiene il ritmo di 550mila somministrazioni al giorno ma le prime dosi crollano al 15% e i vaccini a vettore adenovirale sono ormai sul viale del tramonto. Tra gli over 60 ben 2,2 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose e 1,8 milioni sono in attesa di completare il ciclo’. Da qui anche il monito sulla revisione dei criteri per il passaggio di fascia: ‘Se Governo e Regioni intendono abbandonare il parametro dei contagi – conclude Cartabellotta – servono soglie molto basse per gli indicatori ospedalieri: non oltre il 5% di occupazione per le terapie intensive e il 10% per i ricoveri in area medica per restare in zona bianca. Se invece l’intenzione e’ quella di innalzare tali soglie, bisogna prevedere tra i parametri anche l’incidenza settimanale sopra i 50 casi per centomila abitanti per conservare la zona bianca e definire un numero standard di tamponi per 100.000 abitanti per evitare comportamenti opportunistici’.