Nel dibattito che si sta scatenando sulla possibilità di ‘sbirciare’ nei social dei figli per monitorare eventuali casi di violenza sul web, sono senza dubbio favorevole ad una attenta attività di controllo dei genitori laddove si tema per la sicurezza dei ragazzi. Tenendo sempre presente i limiti previsti per la tutela della privacy, sul piatto della bilancia dobbiamo mettere l’esplosione dei casi di cyberbullismo nel post pandemia. Con questi fenomeni non si scherza e le famiglie devono assumere un ruolo attivo nella prevenzione e nell’accompagnamento alla denuncia dei casi”. Sono le parole di Domenico Falco, presidente del Corecom Campania, in occasione dell’appuntamento con i ragazzi della Parrocchia di San Martino e San Mauro di Solopaca (BN) che sono stati protagonisti del confronto con gli esperti e i tecnici sul bullismo e cyberbullismo, promosso dal Corecom in collaborazione con la Presidenza del Consiglio regionale e con l’Agcom.
“Dobbiamo fare fronte comune per arginare questi fenomeni – ha commentato Gennaro Oliviero Presidente del Consiglio regionale della Campania – alimentando la rete sociale che deve sostenere i nostri giovani. Il Consiglio regionale da anni investe in questo progetto nella convinzione che solo una campagna di prevenzione capillare e continua sia in grado di produrre i risultati sperati nell’offrire agli studenti punti di riferimento solidi cui affidarsi nel caso si assista o si subisca la violenza. La famiglia, le forze dell’ordine, gli educatori, gli insegnanti sono approdo sicuro cui ricorrere in caso di difficoltà”.
Per Don Antonio Raccio, parroco di San Martino e San Mauro di Solopaca: “Con la pandemia questo fenomeno si è accentuato e parlarne è molto utile. E’ quello che noi ci siamo prefissi anche nei nostri percorsi educativi per spiegare ai ragazzi quanto sia importante stare insieme e condividere. E’ importante contrastare bullismo e cyberbullismo, che coinvolgono spesso ragazzi che non comprendono fino in fondo la pericolosità di questi fenomeni, perché vorremmo che la nostra comunità fosse immune. Ce la mettiamo tutta e andiamo avanti con l’aiuto di tanti, tra i quali il contributo del Corecom”.
Ai ragazzi è giunto il messaggio forte e caloroso di Luigi Bonagura, questore di Benevento: “La vita è fatta di scelte. Il ‘bullo’ ha scelto di stare dalla parte sbagliata. Chi ha bisogno del linguaggio della violenza, della sopraffazione e dell’insulto per affermarsi sugli altri è un perdente ed è destinato all’isolamento. Stare insieme in armonia, aiutandosi reciprocamente, è la formula vincente. Bisogna sempre essere pronti a tendere una mano ad un amico in difficoltà. Dimostrate di essere intelligenti; allontanate i bulli, parlate con i genitori, con fratelli e sorelle, con gli insegnanti e con chiunque possa aiutarvi, e vedrete che i problemi si supereranno presto e brillantemente”.
Nel corso dell’incontro è intervenuta anche Tonia Tammaro, operatrice per l’integrazione e la formazione nell’ambito del progetto SAI (sistema accoglienza integrazione) condotto dalla cooperativa San Rocco di Solopaca: “I ragazzi devono imparare a interagire tra loro, seguendo i principi della solidarietà, dell’accoglienza e del sostegno reciproco. Come accade proprio in questa comunità che ospita una piccola partecipante del Gambia, perfettamente integrata con la sua mamma nel nostro tessuto sociale, che purtroppo dovrà rientrare in patria. Grazie a un utilizzo corretto dei social, cercheremo di farle sentire la nostra vicinanza e la nostra amicizia”.