Arriva puntuale a metà luglio la classifica annuale delle Università italiane a cura del Censis, istituto di ricerca socio economico. Una graduatoria che quest’anno sorride particolarmente all‘Università degli Studi del Sannio che nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) fa un balzo in avanti di quattro posizioni rispetto allo scorso anno passando dal nono al quinto posto. In vetta sempre l’Università di Camerino, ultimo anche quest’anno l’ateneo molisano.
Ad eccezione della voce servizi l’Unisannio vede incrementare tutte le famiglie di indicatori. Le perfomance migliori per quanto concerne le borse di studio (93 su 100) e i servizi digitali (92). Incoraggiante anche il dato relativo all’occupabilità, ossia il tasso di occupazione dei laureati magistrali a un anno dal conseguimento del titolo: l’Università guidata dal rettore Canfora, infatti, conquista ben 82 punti, nove in più rispetto al 2020. Unico neo, come già detto, il risultato ottenuto per i servizi: 73 e invariato dopo un anno. In totale l’ateneo sannita porta a casa 84 punti ( erano 76 un anno fa)
Ad ogni modo in un anno segnato dalla pandemia e con le Università che hanno dovuto fare i conti con protocolli anti contagio, non era semplice fare di più per il piccolo ateneo campano. L’Unisannio ha retto l’onda d’urto dell’emergenza sanitaria e nel complesso vede rafforzata la propria attrattività. Ciò non può che rappresentare un po’ segnale incoraggiante per il futuro, magari cercando di migliorare quegli aspetti che ad oggi la vedono un passo più indietro nei confronti di altri atenei.
Classifica 2020
Classifica 2021