Ad Atripalda si amplia l’area degli scavi del Parco Archeologico Abellinum. Partiti i nuovi sondaggi a cura del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno sotto la guida del professore Santoriello, responsabile del cantiere, e la super visione del direttore, il professor Cerchiai. Grandi le aspettative da parte dell’amministrazione comunale e in particolare del sindaco Geppino Spagnuolo che sta proseguendo sul percorso tracciato due anni fa con la convenzione che coinvolge con il Comune la stessa Unisa e la Soprintendenza e un programma di studi e investimento alla ricerca delle origini romane della cittadina del Sabato.
Dietro all’ampliamento del Parco, dunque, un grande studio propedeutico ma anche l’obiettivo di estrapolare dati e catalogare ogni centimetro quadrato dell’area per la costruzione di un modello in 3D e uno schema relativo agli sviluppi futuri. Da questo quadro d’insieme scaturisce una grande aspettativa sull’esito dei nuovi saggi.
Per il sindaco Spagnuolo, il futuro dell’area archeologica non è solo nell’attrazione turistica ma soprattutto nella concreta e piena fruibilità dell’intero parco, restituendolo così ai cittadini.
Il direttore del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale dell’Università di Salerno, Luca Cerchiai, esalta il progetto messo su con Comune e Soprintendenza, l’impegno dei suoi partecipanti ma anche la splendida Abellinum, non solo come sede di rilevanti reperti archeologici, ma anche come straordinario ecosistema. Giusto, dunque, andare avanti.
Per Cerchiai, dunque, così come per Spagnuolo, questo ambiente con la sua natura e tutto il carico di storia antica che porta con sé va valorizzato e reso accessibile a tutti.
Salta da un saggio all’altro il direttore degli scavi, il docente di Metodologia della ricerca archeologica dell’Università di Salerno, Alfonso Santoriello. Duplice il lavoro che si sta svolgendo in questo momento ad Atripalda: riconnettere l’impianto urbano alle nuove scoperte ma anche andare oltre e, sulla base di indagini geognostiche, rendere fruibile il parco. Certo, afferma, servono finanziamenti più idonei per una futura manutenzione e la realizzazione di una mappatura affidabile sulla conformazione dell’abitato che potrebbe rivelarsi a terrazzamenti. Una novità assoluta, se così fosse, nel campo della ricerca archeologica.
Le prime scoperte effettuate dagli studenti del quinto anno dell’Unisa sono dei nuovi ambienti, segno che nell’intera area c’è molto di più di quanto è emerso finora.
Quanto si sta facendo per lo sviluppo di Abellinum è senza dubbio un piccolo miracolo. Lo testimonia la Soprintendente ai Beni Artistici, Archeologici e Paesaggistici di Salerno ed Avellino, Francesca Casule, che ricorda come i fondi per questo tipo di ricerche siano, in tutta Italia, davvero molto scarsi. Tanto è vero che a volte, in circostanze particolari, invece di andare avanti con i saggi si punta, per salvaguardarli, a tenere coperti i reperti già emersi.
In una provincia, quella Irpina, che per quanto concerne l’Archeologia punta molto sull’asse Avella-Atripalda-Mirabella Eclano, non sfugge anche l’importanza del più recente sito di Carpignano, frazione rurale di Grottaminarda. Sito che sorge non lontano dalla linea ferroviaria di Alta velocità e Alta Capacità Napoli-Bari e che potrebbe cancellarlo o, magari, valorizzarne ancor di più caratteristiche e peculiarità.
Infine, dalla Casule un aggiornamento sullo scavo su via Appia, sempre ad Atripalda, per il ritrovamento di reperti antichi proprio in un’area a confine con un distributore di carburanti. Per andare avanti cercando di rispettare l’importanza della scoperta e l’interesse del privato si è arrivati ad un compromesso.