Il consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti approva, a maggioranza, l’unico punto all’ordine del giorno della seduta: “Adozione del Piano d’Ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ai sensi dell’art. 34 comma 7 della Legge Regionale 26 maggio 2016, n. 14 – Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare”. Assenti i consiglieri Giuseppe Giacobbe, Costantino Giordano e Fabio della Marra Scarpone, Giovanni D’Ercole abbandona i lavori al momento del voto, a conferma di una posizione, condivisa con il collega Della Marra, già chiaramente espressa a margine della seduta di sabato 26 giugno quando il consiglio fu sciolto anzitempo per la mancanza del numero legale. Il piano d’ambito viene adottato con il voto favorevole del presidente Valentino Tropeano e dei consiglieri Stefania Di Cicilia, Stefano Farina, Michele Buonfiglio, Luigi Lanzetta, Ermando Zoina e l’astensione di Marco Santo Alaia e Nunziante Picariello. Quest’ultimo ha sintetizzato le motivazioni di una decisione già annunciata, nei giorni scorsi, attraverso un comunicato stampa: “come gruppo politico condividiamo appieno l’impostazione del piano ma riteniamo opportuno demandare all’assemblea dei sindaci l’individuazione dei siti in cui allocare gli impianti, soprattutto il compostaggio. Non abbiamo mai fatto timore di non essere pienamente convinti della scelta di Chianche”. Sulla questione è intervenuto il sindaco di Teora Stefano Farina, il quale ha sottolineato, in primis, la necessità di andare avanti, assumere le decisioni necessarie per evitare il protrarsi di una impasse che è già durata troppo. “Possiamo rimettere tutto in discussione – ha spiegato – e rappresentare la nostra incapacità di essere pragmatici, operativi e concreti. Posso capire la decisione di qualcuno di continuare a tentennare, magari per salvarsi la coscienza, ma non è più tollerabile rinviare decisioni importanti, che ci consentano di avviare una gestione del ciclo integrato dei rifiuti superando quei paradossi come il trasferimento della frazione organica fuori regione a costi altissimi”. Le conclusioni sono affidate al presidente Tropeano che ricorda il percorso che ha portato alla redazione di questo piano – “un lavoro assai complesso per il quale è doveroso ringraziare il direttore generale Annarosa Barbati, i tecnici del Conai e tutti quanti hanno collaborato alla sua realizzazione” – e soprattutto rimarca l’importanza di adottare in tempi rapidi il piano d’ambito e ribadisce l’impegno di tutto il consiglio dell’Ato rifiuti di Avellino. “L’approvazione del piano – evidenzia – è la dimostrazione che abbiamo coraggio e decisionismo e lavoriamo tutti nell’interesse dei cittadini. Il piano non è un punto di arrivo, ma di partenza: la provincia si dota di uno strumento che, finalmente, può favorire la gestione, entro i confini, delle attività afferenti il ciclo integrato dei rifiuti e che garantisce autonomia, efficacia ed economicità rispetto ad un tema delicato che, mai come in questa fase, è di grandissima attualità: l’Europa ed il Governo italiano puntano fortemente sull’ambiente e dedicano a questo capitolo grande attenzione e molti dei fondi disponibili. Il piano che noi andiamo ad adottare non ruota intorno a Chianche: ha dei contenuti che vanno, in primo piano, nella direzione della salvaguardia dell’ambiente e dell’interesse dei cittadini”. Tropeano, però, non manca un riferimento a Chianche: “la storia del sito la conosciamo tutti e possiamo dire non solo che non si tratta di un capriccio di questo consiglio ma, soprattutto, che nessuno ha interesse che l’impianto di compostaggio venga realizzato nell’area Pip del comune di Chianche. Per questo ci siamo affidati ad una commissione formata da professionisti di alto spessore e di autonomia di pensiero che hanno confermato la scelta”. In ultimo, il presidente risponde al consigliere Picariello sull’opportunità di demandare la decisione all’assemblea dei sindaci. “Questo organismo – chiosa Tropeano – non è deputato ad assumere decisioni al posto del consiglio d’ambito ma è chiaro che eventuali indicazioni che dovessero arrivare e che, soprattutto, non pregiudichino l’attuazione del piano verranno tenute nella debita considerazione”.