Riceviamo e pubblichiamo nota stampa:
Comitato Sannita Acqua Bene Comune, dopo aver appreso che Gesesa/Acea potrebbe diventare lo sponsor del Benevento Calcio si rivolge all’avvocato Vigorito.
Gent.mo presidente, la tifoseria calcistica sannita deve sicuramente tanto alle sue aziende che hanno permesso di raggiungere traguardi sin’ora neanche mai sperati. Il Benevento Calcio Spa può accettare qualsiasi sponsorizzazione ma, a nostro avviso, non può sentirsi onorata da questa offerta.
Gesesa/Acea è una società mista pubblico privato che, sprezzante della volontà di 26 milioni d’italiani continua a fare profitto sull’acqua. I proventi della vendita dell’acqua dovrebbero essere investiti nelle reti e non possono essere utilizzati per finanziare campagne pubblicitarie. L’acqua non è una merce e le bollette dell’acqua non possono servire per operazioni pubblicitarie.
Il presidente Gesesa Russo, prima di chiedere ad Acea,dovrebbe domandare ai Beneventani se desiderano vedere la scritta Gesesa sulle maglie giallorosse.
Non c’è nulla di etico nell’operato di Acea nel nostro Sannio. Non basta accendere un paio di lampadine sotto l’arco Traiano per dire che c’è un’azienda che investe nel territorio. Al contrario la pessima gestione del servizio idrico è sotto gli occhi di tutti: le tariffe più elevate in Campania, nessun investimento nella rete idrica, 12 depuratori sotto sequestro, sponsorizzazioni non richieste a carico dei cittadini, ultimo bilancio della SpA in perdita. L’ulteriore prova della gestione fallimentare di Gesesa è la fornitura di tetracloretilene agli ignari beneventani, i quali continuano a bere acqua proveniente da pozzi contaminati. Soltanto grazie alle denunce dell’associazione Altra Benevento si è arrivati alla chiusura del pozzo di Campo Mazzoni, mentre continua il prelievo da quello di Pezza Piana che rifornisce ancora Rione Libertà, Rione Ferrovia e Centro Storico.
Non si può chiedere ai cittadini che pagano le bollette di finanziare questa ennesima campagna pubblicitaria. I tifosi del Benevento che vogliono sostenere i colori del cuore continueranno a sottoscrivere l’abbonamento, ma non c’è bisogno di una società partecipata dal Comune per finanziare il calcio.
Stiamo parlando di una società che vende a caro prezzo l’acqua e poi vorrebbe destinare una piccola parte dei propri profitti per pagare lo stipendio di Lapadula, invece che investire nella manutenzione e nell’efficientamento della rete idrica.
Il popolo sannita non vuole che la maglia giallorossa sia contaminata da questo sponsor e già sta facendo sentire la propria voce sui social network.
A questi mercanti d’acqua interessa una sola cosa: il ricco bacino idrico di Benevento ed Avellino dove estendere i propri affari. Il resto è solo mercato e marketing. E poi questa sponsorizzazione non porta neanche fortuna, basta guardare al Frosinone Calcio sponsorizzato da Acea, ma che continua a militare in serie B.
Presidente Vigorito ci pensi bene…