Con un annullo filatelico l’Italia festeggia i 175 anni del pastificio Rummo. Sei generazioni di pastai i Rummo, da quel 1846 anno nel quale Antonio Rummo, il capostipite, edificò il primo dei due mulini per produrre pasta fresca. Da quell’anno in avanti Rummo ha accompagnato le sorti produttive ed economiche del Paese essendo tra le pochissime medie aziende ad ever resistito all’incedere del tempo senza saltare una sola generazione. Da Antonio a Cosimo il salto è di 175 anni, una diuturnitas familiare che ha richiamato l’interesse internazionale. Tenacia, volontà e organizzazione ma anche amore e coraggio, binomio che ritorna nel giorno dell’annullo in modo continuo. L’alluvione del 2015 spartiacque dirimente che avrebbe potuto annullare il lavoro di generazioni e che invece è stato il trampolino di lancio per ripartire e mantenere la forza lavoro straordinartiamente elogiata dal presidente nel corso del suo intervento e che viene studiato ad Harvard come esempio di capacità menageriale e industriale. Tanti i messaggi di auguri, dal presidente della Regione De Luca al ministro per il Sud Carfagna, a Romano Prodi che ha tenuto una piccola lezione di economia politica in collegamento da Bologna. Cosimo Rummo e la scalata dell’azienda ai vertici della filiera alimentare in Italia, Francia e nel resto del mondo.
