“La valle del Sabato è tra le zone più inquinate della Campania. Ora ne abbiamo le prove, non sono le nostre denunce a parlare ma risultati veri su sangue di persone in carne ed ossa. Dobbiamo ringraziare il dott. Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico della Campania, che volle inserire la Valle del Sabato nello studio Spes, dopo le nostre manifestazioni e le nostre assemblee, tese proprio a richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla grave situazione di inquinamento della valle del Sabato”. Lo afferma Franco Mazza, presidente dei Medici per l’Ambiente della provincia di Avellino. “Demmo tutto il nostro appoggio allo studio – continua – mettendo a disposizione anche le nostre sedi in vari comuni della valle, certi che quanto andavamo denunciando non potesse non avere un impatto sulla salute. Lo studio va letto con attenzione e va anche interpretato bene, oltre che essere inquadrato nel periodo in cui è stato condotto, ma da una prima lettura soprattutto delle tabelle, che sono molto eloquenti, appaiono chiari alcuni elementi assai preoccupanti: gli alti livelli di metalli pesanti come antimonio, titanio, ma soprattutto cadmio e mercurio, la presenza di livelli insopportabili di diossina. Si faccia attenzione: non parliamo di alti livelli di sostanze cancerogene nell’aria, nei suoli e nelle acque superficiali, cioè nell’ambiente come potenziali fonti di rischio per gli esseri viventi, no! Questi pericolosi inquinanti, riscontrati in valori che ad esempio per il cadmio sono più del doppio che nelle Terra dei Fuochi, sono stati riscontrati nel sangue di uomini e donne, cioè quelle stesse persone di Atripalda, Arcella, Prata, Manocalzati, Pratola Serra… che abbiamo accolto nelle nostre sedi per fare lo studio, quelle stesse persone a noi vicine, parte di noi… L’unico appunto che mi sento di fare a chi ha condotto lo studio è che gli esami tossicologici effettuati ancora non sono stati trasmessi agli interessati, dopo ben cinque anni”.
“Sarebbe facile dire oggi: “Visto? Avevamo ragione!”. Ma a cosa serve? Noi abbiamo bisogno di SERIETA’. Quello che osservavamo attorno a noi, i fenomeni di cui eravamo spettatori, il degrado, l’aria appestata, le acque puzzolenti e luride dovevano per forza di cose avere un impatto sulla salute. Ora spero che non si faccia finta di nulla. E’ da anni che chiedo uno studio epidemiologico sulle principali malattie dei cittadini della valle del Sabato. Lo si faccia, finalmente cominciando a monitorare la salute proprio delle famiglie di coloro che hanno partecipato allo studio. Poi si smetta col far finta di non sapere che respiriamo un’aria pessima, come spesso è definita dai bollettini ARPAC. Lo studio SPES ci dice almeno due cose:
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bisogna continuare a monitorare e rafforzare la prevenzione primaria e secondaria sul territorio per tutelare la salute della popolazione coinvolta;
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bisogna urgentemente ridurre le cause dell’inquinamento di tutte le matrici perché se non si fa questo è come se volessimo asciugare l’acqua su un pavimento con una pezza senza però chiudere il rubinetto dell’acqua che allaga il pavimento.
Dobbiamo farlo per onorare la memoria di tante persone che ci hanno lasciato a causa dell’inquinamento, dobbiamo farlo per evitare che altre persone possano ammalarsi.
Certo, è difficile, ma cosa è facile? Perciò ho detto che per affrontare questo grave problema ci vuole SERIETA’!”.