Una delle principali mission di un’azienda, media/grande o multinazionale che sia, è quella di mantenere il benessere psicofisico di ogni singolo dipendente. Infatti, un lavoro svolto con frustrazione e in condizioni di stress inciderà negativamente sul proprio impiego, in termini quantitativi e qualitativi, oltre a creare dinamiche conflittuali con i colleghi. Pertanto, la figura dello psicologo all’interno di un’azienda favorisce e migliora le prestazioni del singolo dipendente e di riflesso di tutto il team del dipartimento di riferimento. Solo se soddisfatti del loro lavoro sono maggiormente propensi al costante miglioramento soprattutto in un’ottica di welfare aziendale. Inoltre, il dipendente che opera in un contesto psicologico equilibrato sarà più propenso a riconoscere il proprio ruolo e valore. Con il senso di insoddisfazione si presentano, invece, comportamenti negativi, malessere e stress; sentimenti che non aiutano e complicano la situazione in ufficio.
Psicologo in azienda, quale formazione accademica seguire
Rispetto al percorso accademico seguito dagli studenti che vorranno svolgere la professione di psicologo o psicoterapeuta, per coloro interessati ad una formazione più orientata alle dinamiche psicologiche aziendali sarà necessaria una specializzazione più mirata, al fine di acquisire le conoscenze e competenze necessarie alla propria carriera.
Il percorso inizia con una formazione comune a tutti i futuri psicologi. Sarà necessario acquisire le conoscenze di base della materia attraverso un corso di laurea in Scienze e Tecniche psicologiche (L24). Sarà rimesso, poi, alla decisione del singolo studente la scelta di iscriversi presso un’università tradizionale o di università che si avvalgono della didattica a distanza, come l’Università Niccolò Cusano. L’opzione della didattica a distanza, come emerge da numerose indagini, è sempre più scelta da numerosi studenti. La possibilità di seguire le lezioni da remoto, sulla base dei propri impegni, rappresenta sicuramente una modalità che consente al singolo studente di poter conciliare la vita privata e gli studi.
Bisognerà svolgere, inoltre, il tirocinio della durata un anno, e successivamente partecipare all’esame di Stato, al cui superamento sarà possibile iscriversi all’albo dell’ordine degli psicologi.
Laddove si voglia conseguire una specializzazione in psicologia aziendale, il futuro professionista dovrà possedere delle conoscenze e competenze circa il funzionamento organizzativo interno delle aziende con un focus specifico sulle dinamiche dei gruppi di lavoro soprattutto in realtà strutturate sulla base di dipartimenti; sui principi di selezione e inserimento del personale; sui metodi e sugli strumenti di valutazione del personale. Ma non solo, dovrà possedere quelle che sono le skills più comuni al mondo del lavoro come comunicazione, ascolto, capacità relazionali, conoscenza delle lingue, e ovviamente empatia.
Ad oggi, il ruolo dello psicologo aziendale ha l’obiettivo di prevenire o contrastare fenomeni comuni al nostro tempo, come il mobbing, il bullismo o il bodyshaming. Di recente, sempre più spesso, lo psicologo in azienda è chiamato a svolgere un ruolo di coach aziendale. Si tratta di un aspetto fondamentale richiesto da molte aziende in quanto consente al singolo lavoratore o gruppi di lavoro di migliorare le proprie prestazioni professionali al fine di raggiungere con più facilità gli obiettivi richiesti e accresce la produttività.
Insomma, lo psicologo in azienda non solo funge da sostegno e supporto, ma ha un’incidenza rilevante nella gestione dello sviluppo delle risorse umane proprie di un’azienda. Dunque, alla luce di quanto detto gli sbocchi occupazionali di una laurea in psicologia consentono di svolgere l’attività di studio propria di un libero professionista, ma anche di poter operare anche all’interno di un’azienda.