Riceviamo e pubblichiamo nota stampa Comitato sannita ABC
“L’aumento della portata di 50 litri al secondo della condotta del Torano Biferno è sicuramente una buona notizia per la città di Benevento, che non risolve però, il problema dei pozzi contaminati dal tetracloroetilene. Abbiamo dovuto aspettare molto tempo, ma alla fine il buon senso è prevalso e si è finito per dare ascolto, almeno in parte, alle richieste dell’associazione Altrabenevento, che da tempo chiedeva l’aumento delle portate. I precedenti vertici di Gesesa avevano sempre risposto che non era tecnicamente possibile, ed invece adesso come d’incanto l’aumento sarà realizzato. Acea, sino ad oggi, davanti ai seri problemi della qualità dell’acqua e della scarsità delle risorse idriche, aveva adottato l’atteggiamento dello struzzo, continuando a negare l’evidenza ed a mettere la testa sotto la sabbia, per non vedere ciò che era sotto gli occhi di tutti. Qualcuno ha addirittura esultato per l’archiviazione dell’inchiesta giudiziaria sulla contaminazione dei pozzi, quando, in realtà, c’era ben poco da stare allegri: la Procura, infatti, è arrivata alla scontata archiviazione non avendo potuto individuare gli artefici delle contaminazioni, ma ha ribadito la presenza del tetracloretilene. Si è dovuto aspettare che la soglia di contaminazione arrivasse a livelli esorbitanti per chiudere il pozzo di campo Mazzoni, speriamo che non si debba aspettare che ciò avvenga anche per Pezza Piana.
Comprendiamo che siamo in piena campagna elettorale, ma a nostro avviso anche questa volta c’è poco da esultare, perchè l“aumento storico della portata” di 50 lt al secondo, non ci permette di liberarci dal problema sollevato da Altrabenevento, che continuerà a persistere sino quando non sarà definitivamente chiuso il pozzo che continua a servire la parte bassa della città. Ma se davvero l’aumento della portata è frutto di amicizie molisane con ex compagni di partito, da semplici cittadini il comitato si chiede: perché si è dovuto aspettare 5 anni di amministrazione per avere un po’ di acqua buona in più?
Il Comitato Sannita Acqua Bene Comune che, rappresenta i 3.285 cittadini firmatari della richiesta di referendum consultivo, continua a denunciare la gestione affaristica dell’Acqua. Chiediamo che nella nostra provincia sia rispettato l’esito del referendum del 2011 il quale aveva affermato due principi sacrosanti: 1) l’acqua deve restare fuori dal mercato; 2) non si può fare profitto sull’acqua, perché l’acqua è vita non una merce.
Cogliamo l’occasione per esprimere piena solidarietà al giornalista del Mattino Paolo Bocchino, per la maniera indegna con la quale è stato trattato sabato mattina durante la conferenza stampa, solo per aver posto delle domande scomode a chi è abituato ad avere solo quesiti che non danno fastidio. Molti sono i principi della Carta costituzionale violati in queste vicende della gestione idrica, a partire dalla salute, per arrivare al voto e per finire alla libertà di stampa. Si scrive Acqua, ma si legge democrazia.”