Castelvenere, in provincia di Benevento, è il comune più “vitato” (rapporto tra superficie coltivata con vitigni e superficie totale) del Centro Sud e tra i primi in Italia. E’ il risultato della ricerca del professor Ettore Varricchio dell’Università degli Studi del Sannio resa nota nel corso dell’incontro, organizzato presso l’Enoteca comunale nell’ambito del progetto “Castelvenere, città di Vite” – “Benessere Giovani – Organizziamoci”, finanziato dalla Regione Campania con lo scopo di creare una serie di attività legate alla promozione di sistemi integrati e innovativi con cui approcciarsi al mondo agricolo diffuso nel contesto territoriale di specie e, in particolare, per quanto riguarda il settore vitivinicolo.
Annunciando che la Regione Campania si appresta a varare il Piano Turismo 2021 realizzato dal suo assessorato in pochi mesi, strumento indispensabile per far ripartire un settore messo in ginocchio dalla pandemia, l’assessore regionale al Turismo professor Felice Casucci ha sottolineato come “nella nostra regione possiamo contare su punti di forza come le zone a turismo prevalente quali Napoli, costiera amalfitana, penisola sorrentina, Cilento, Capri, Ischia e Procida, Capitale della Cultura 2022. Ma occorre – ha aggiunto – guardare al futuro e per questo intendiamo favorire il turismo ‘lento’, quello dei centri rurali, delle aree interne poco conosciute ma che hanno potenzialità enormi dove si può sviluppare il turismo outdoor della natura, esperienziale e di valorizzazione della filiera enogastronomica”.
“In questa ottica – ha concluso Casucci – Castelvenere può rientrare nei ‘cantieri del turismo’ della Campania, una iniziativa che muove dal basso. Castelvenere ha delle grandi opportunità che derivano dalla sue caratterizzazioni territoriali e dalle capacità che ha di essere un luogo nel quale il turismo, il movimento di flussi turistici si potranno ri-orientare alla luce della nuova governance della Regione Campania. Castelvenere è sicuramente uno dei modelli più rappresentativi non solo del turismo provinciale ma anche di quello regionale e nazionale”.
Di qui la proposta lanciata in chiusura dal presidente dell’Associazione Imbottigliatori di Castelvenere, Salvatore Falato: “Se è vero che Castelvenere, con le sue caratteristiche cantine tufacee nel borgo medievale, è il comune ‘più vitato’ del Centro Sud allora possiamo candidarla ad ospitare la Banca del Vino del Sud Italia”.
A fare gli onori di casa è stato Fiorentino Boniello (Commissario Straordinario di Castelvenere), al quale hanno fatto seguito gli interventi di Simone Razzano (Associazione “Samniticus”), coordinatore del progetto realizzato per i giovani di Castelvenere, dell’ex consigliere comunale Mario Moccia e dell’ex sindaco Alessandro Di Santo che ha ricordato come “Castelvenere, già nel 2013, si aggiudicò il primo posto per l’approccio innovativo alla pianificazione urbanistica, lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del paesaggio viticolo e rurale, per ‘il Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino 2013’, concorso promosso dalle Città del Vino”.