Buone nuove sul fronte dei vaccini anticovid, oltre alla efficiente campagna vaccinale, arrivano novità scientifiche che vanno nella direzione giusta per continuare ad uscire dalla pandemia. Si lavora su vaccini polivalenti, ovvero in grado di combattere, con un’unica iniezione contro il Sars-CoV-2, le sue varianti più contagiose e l’influenza. Ad affermarlo è Andrea Carfì, capo della ricerca per le malattie infettive del preparato Moderna, la multinazionale americana specializzata nella tecnologia dell’Rna messaggero.
A preoccupare è la variante sudafricana, contro cui il vaccino Moderna risponde meno rispetto a quanto non faccia contro il virus originale. Ma dai laboratori della multinazionale americana annunciano che si stanno sperimentando sull’uomo due nuove versioni del vaccino: la prima contiene la sequenza della variante del Sudafrica, la seconda è la combinazione di una sequenza genetica del virus mutato e dell’originale. Insomma quello che i ricercatori stanno cercando di fare è trovare formule nuove polivalenti, come per il comune antinfluenzale, quindi una sola dose contro 4 virus differenti. Ma gli scenziati, mediante test di laboratorio, stanno cercando di comprendere anche le mutazioni della variante indiana, che sembrerebbe preoccupare un po’ perché combina due mutazioni già osservate in altre varianti.
La multinazionale Moderna ha annunciato grossi investimenti per il 2022, si parla di almeno tre miliardi di dosi, che saranno spalmate soprattutto in europa.
Il capo della ricerca Carfi,aggiunge che si è visto che anche nei vaccinati con una doppia dose, gli anticorpi neutralizzanti diminuiscono, anche se permangono sei mesi dopo, ma con le varianti che via via si manifestano, potrebbe essere verosimile la necessità di una terza dose di richiamo per il prossimo anno, da effettuare sia ai vaccinati che ai guariti, con l’obiettivo di mantenere sempre i livelli di anticorpi allo stato ottimale, senza far abbassare la guardia all’organismo.