“La nostra precedente nota non ha ricevuto alcun riscontro. Purtroppo, quello che temevamo sta accadendo. La tensione sale e l’assenza di chiarezza circa le regole emergenziali trasforma i rapporti tra privati in vere polveriere. Come ampiamente spiegato, infatti, pur essendo vicini emotivamente e fattivamente agli esercenti, non possiamo non criticare alcune condotte prive di quel minimo senso civico che dovrebbe contraddistinguere ogni rapporto tra consociati”. Inizia cosi la missiva inviata al Comune di Benevento e al Prefetto Torlontano da parte del Comitato di Quartiere “Centro Storico” in merito alla concessione degli spazi pubblici ai titolari di bar o altre attività presenti nellazona.
“Tutto, però, accade a causa del silenzio, immotivato ed illegittimo, della pubblica amministrazione. A questo punto, con fermezza, ai sensi anche della normativa di accesso agli atti prevista dalla FOIA, chiediamo – sottolinea Luigi Marino presidente del Comitato – al Comune di Benevento di conoscere l’esatta concessione degli spazi pubblici ai titolari di bar o altre attività di somministrazione presenti nel Centro Storico. È necessario si sappia quanti tavolini possono essere sistemati da ciascun esercente, se detti arredi siano o meno amovibili. Chiediamo, ancora, di sapere se il Comune di Benevento, nel concedere dette autizzazioni, ha tenuto conto del necessario spazio per il transito dei mezzi di soccorso. Sia a Via Umberto I, sia negli angusti vicoli adiacenti Via Mario La Vipera, Via Manciotti o Vico III Settembre – a parere di questo Comitato – esisterebbero gravi limitazioni al passaggio di un’ambulanza in emergenza. Cosa dire, ancora, ai tanti disabili, titolari di un regolare permesso di sosta? Dobbiamo consigliare loro di cambiare casa? Tutto questo non è ammissibile.
Il Comune di Benevento che è tenuto ad aiutare chi sta soffrendo per l’assenza di ristori governativi, dovrà farlo rispettando tutte le categorie in gioco – rimarca il Comitato . Il Comune, ad esempio, potrebbe concedere degli incentivi per l’acquisto di un numero limitato di arredi per ciascun esercente, al fine di garantire le corrette occupazioni e mantenere un decoro urbano degno del nostro Centro Storico. Ancora, vista la riduzione degli spazi utili per il parcheggio, sarebbe necessario procedere al controllo dei permessi e delimitare gli stalli per la sosta dei residenti. Ove tali spazi dovessero essere fin troppo esigui, sarebbe opportuno prevedere la gratuita’ della sosta sulle strisce blu o al “mega parcheggio”. Per i disabili, ancora, andrebbero creati nuovi stalli, come più volte richiesto, a Piazza Piano di Corte, a Piazzetta Vari o ovunque si possa. Abbiamo necessità di tutelare i più deboli. Infine, da più parti, viene ventilata la possibilità che, il Comune, possa disporre la chiusura dei vicoli anche al transito delle autovetture. Fin da ora, rappresentiamo che tale scelta sarebbe illegittima e lesiva dei diritti Costituzionali dei cittadini. La libertà di movimento, l’impossibilità di creare nocumento alla vita privata ed alla libera espressione della personalità di ciascuno, non si toccano. I vicoli non si chiudono! Se il Comune dovesse intendere assumere tale decisione, si badi bene, si ricorrerà al TAR per vedere tutelati i diritti dei nostri associati e dei cittadini tutti.
Infatti, il Centro Storico, già vede la presenza del Corso Garibaldi pedonalizzato (bellissimo!) e, tanto, è sufficiente. Il Centro Storico non è solo uno scenario, un teatrino, ma è la casa di tantissimi cittadini che meritano rispetto.
Ripetiamo, la tensione sociale sta salendo e il Comune, con il suo silenzio e con la mancanza di chiarezza, non fa altro che acuire i dissidi. A questo punto, visto che ci sono stati già segnalati battibecchi e piccole aggressioni -al momento verbali – chiediamo anche al Prefetto di chiarire quanto necessario a mantenere l’ordine pubblico.
La misura è colma!