Non si trattò di autocombustione. I periti della Procura hanno sentenziato che la notte tra il sei e il sette febbraio passato la Porsche del dirigente Iadicicco è stata data alle fiamme da sconosciuti. Un incendio appiccato in modo deliberato. Chi è stato? Ah saperlo, ma quello che sappiamo è che la balla madornale dell’autocombustione, in pieno inverno e a queste latitudini, è materia per frottole, per tentare la classica pezza a colori. Lo stesso Iadicicco aveva dichiarato che la sua vettura era in perfetto stato di manutenzione, nonostante i dieci anni di immatricolazione, e che si auspicava l’incidente, non già un attentato. I periti hanno provveduto a sgombrare il campo da equivoci. Antonio Iadicicco è un professionista stimato, una persona perbene. Qualche remora sui suoi incarichi, specie qualche conflittuccio di interessi sulla questione del Bando Periferie c’è, ma lui ha più volte ammesso la paternità di quei progetti e non si è mai sottratto, tra i pochissimi, alle interviste e ai chiarimenti sfidando “l’ira funesta” del sindaco
A chi potrà mai essere andato a pestare i calli Iadicicco? Prima di lui anche altri dirigenti sono stati bersaglio di episodi del genere; ricordiamo l’auto con proiettili di Lanzalone, uno su tutti, ma la lista potrebbe proseguire. Ora, tra la sfilza di incarichi che Iadicicco conserva Altrabenevento ha stilato una sequela assai pingue. “In aggiunta ai dehors, agli impianti pubblicitari, i depuratori e la gestione degli impianti sportivi e degli immobili comunali, ci sono altre questioni molto delicate di cui l’architetto si occupa: del Piano Periferie, con un finanziamento ministeriale da 18 milioni di euro, destinato anche al palazzo sul terminal bus che proprio Iadicicco ha progettato; i progetti per il programma PICS (Programma Integrato Città Sostenibile) di cui Iadicicco è stato consulente esterno prima di diventare dirigente dell’Ente; la ricostruzione dell’ex palazzo INPS ferma dopo l’abbattimento effettuato in tutta fretta; l’Housing sociale e il progetti Piano Casa; i centri commerciali; la variante al PUC; le riclassificazioni urbanistiche e le nomine dei tecnici sempre oggetto di molte tensioni”. Ammappete, verrebbe da dire. Ci sarebbe anche la cartellonistica stradale che non è cosa da poco… Corona chiama in causa gli amministratori comunali. “Si comprende la rimozione psicologica dei cittadini che ancora vogliono credere alla “città tranquilla” ma il silenzio del sindaco Clemente Mastella e dell’assessore all’Urbanistica, Raffaele Romano, non sono giustificabili”, dice. “Mastella, notoriamente molto loquace quando si tratta di vecchie questioni amministrative, non parla dell’incendio all’auto di un suo dirigente che egli ha personalmente nominato affidandogli incarichi molto gravosi. Iadicicco si occupa soprattutto di Urbanistica, materia da sempre molto delicata, di Commercio, settore oggetto di mille tensioni e del Verde Pubblico. Un carico di lavoro enorme in un clima sempre più teso tra i dirigenti e la segretaria comunale, quelli che secondo Iadicicco stanno “normalizzando l’Ente” e che si scontrano tra loro quotidianamente con esposti, denunce e provvedimenti disciplinari. E’ evidente che Antonio Iadicicco non può reggere il peso dei troppi incarichi assegnati, soprattutto in questo periodo. Sostiene di non aver ricevuto minacce prima dell’incendio dell’auto, ma potrebbe essere oggetto di intimidazioni per pratiche da trattare e pertanto è necessaria la sua sostituzione, anche a garanzia della sua incolumità, oppure bisogna assegnargli la scorta che invece ancora accompagna il sindaco senza apparenti motivi di necessità”.