Riceviamo e pubblichiamo nota stampa :
La mobilitazione svolta ieri, con presìdi davanti alle Prefetture di tutta Italia, ha riscontrato grande condivisione e partecipazione nel pieno rispetto delle limitazioni imposte a causa delle misure anti-Covid. Ringraziamo i partecipanti e tutti coloro che stanno esprimendo solidarietà alle nostre iniziative, rendendoci ancora più convinti di stare dalla parte della ragione, che è la parte delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori che chiedono dignità e maggiore equità. Governo e Parlamento non possono più minimizzare l’esasperazione di un milione di operai agricoli che, dopo aver perso milioni di giornate di lavoro, si sono visti esclusi da qualsiasi tipo di ristoro e integrazione al reddito”.
Lo affermano i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza, commentando la giornata di mobilitazione svolta ieri in tutta Italia a seguito della prima manifestazione di Roma del 31 marzo.
“Ringraziamo il Ministro Patuanelli per aver risposto alla mobilitazione garantendo sia disponibilità al dialogo che l’impegno, anche da parte del Ministro del Lavoro Orlando, per un tavolo di discussione sugli ammortizzatori sociali – aggiungono i sindacalisti – ma deve essere chiaro che adesso ci aspettiamo fatti concreti sulle priorità che da tempo continuiamo a segnalare”.
“La mobilitazione dunque prosegue”, concludono i sindacati: “Le lavoratrici e i lavoratori agricoli sciopereranno in tutta Italia venerdì 30 aprile per protestare contro le iniquità contenute nel Decreto Sostegni, ma anche contro i mancati rinnovi dei contratti provinciali, la mancanza della Naspi per i dipendenti delle cooperative e dei loro consorzi, l’assenza di una cassa integrazione stabile per i lavoratori della pesca, di una clausola di condizionalità sociale nella Politica agricola comune (PAC), di tutele per i lavoratori agricoli nelle zone colpite da calamità naturali. E al loro fianco, ci saranno anche gli operai idraulico forestali, privati del contratto nazionale dal 2012 e dunque in agitazione già da mercoledì 14 aprile con presìdi sotto la sede della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”.