…così parlò un Mastella naif un paio di anni fa in merito alla questione dell’acqua del Biferno. Il sindaco delegava a Gesesa l’onere di chiedere una maggiorazione della portata idrica che non era in capo alle sue prerogative. Non è stata l’unica occasione nella quale Mastella ha preferito posizioni di retroguardia piuttosto che la scena aperta, che purtuttavia predilige, quando probabilmente il risultato gli appare alla sua portata. I tecnici di Gesesa e il passato management hanno a più riprese sostenuto che l’erogazione del Biferno, in misura tale da coprire il fabbisogno della intera città, non era tecnicamente supportabile; oggi si scopre che non è proprio così, che il nuovo presidente del CdA Russo ne abbia preteso addirittura per iscritto la maggiorazione a 260 litri al secondo e che andrà a Napoli a perorarne la causa dopo la chiusura di Campo Mazzoni.
Russo, legale del sindaco e che resta probabilmente la scelta migliore di Mastella di tutto il suo inquilinato a Palazzo Mosti, ha esordito generando mugugni tra i ranghi dei suoi che forse non si aspettavano tanto zelo, soprattutto i fedelissimi di Acea. E mentre si discute di pozzi e di Biferno ecco che dalla Rocca il presidente Di Maria rilancia la potabilizzazione dell’invaso della diga di Campolattaro, un affare da 460 mln di euro.