A sette giorni dalla fine del primo trimestre dell’anno non risulta consegnato oltre un terzo delle dosi di vaccino Covid previste, mentre la vaccinazione per i piu’ fragili – quegli over 80 per cui si registra il 60% dei decessi – continua a segnare il passo: appena il 19,1% ha completato il ciclo e il 27,4% ha ricevuto solo la prima dose. A tenere la
contabilita’ della campagna vaccinale italiana e’ la Fondazione Gimbe. Che accende i riflettori anche su uno dei nodi evidenziati ieri in Senato dal Presidente del Consiglio
Mario Draghi: ‘Tra ritardi e priorita’ dirottate su “personale non sanitario” e “altro” – avvisa il presidente della Fondazione GIMBE Nino Cartabellotta – secondo i dati
dell’Ecdc l’Italia e’ agli ultimi posti in Europa nella vaccinazione dei piu’ fragili -. Il presidente Draghi ha auspicato di procedere, compatibilmente con la situazione
epidemiologica, con un piano di graduali riaperture gia’ dopo Pasqua, mettendo al primo posto la scuola. Tuttavia, per fermare l’estenuante stopgo degli ultimi mesi serve un piano strategico per guidare le riaperture con priorita’ basate su criteri espliciti, che tengano conto della probabilita’ di contagio e dell’impatto economico e sociale. Ma soprattutto, un piano guidato dalla consapevolezza che, nell’impossibilita’ di piegare la curva dei casi positivi per riprendere il tracciamento, questa tende inesorabilmente a risalire non appena si allentano le misure. E che senza un adeguata copertura di persone fragili vaccinate tornano a riempirsi gli ospedali e a aumentare i decessi’. Il
monitoraggio GIMBE del 17-23 marzo mostra intanto un lieve decremento dei nuovi casi (-4,8%) ma con notevoli differenze regionali. Salgono invece tutti gli indicatori ospedalieri: saturazione terapie intensive superiore al 30% in 12 Regioni e reparti di area medica oltre il 40% in 10 Regioni