L’Italia si ferma alle 11.00 per un minuto di silenzio, la voce alla radio ci porta simbolicamente a Bergamo, città immagine di un dolore consumato in silenzio. Il Presidente del Consiglio Draghi in una cerimonia composta e solenne, deposita una corona di fiori per ricordare le vittime di una guerra combattuta in un letto d’ospedale, nella solitudine. Oggi è la Giornata Nazionale delle Vittime del Covid, impareremo ad onorare questa data che rappresenterà per sempre un momento struggente della nostra storia. Il 18 marzo del 2020, l’Italia tutta, affacciata sui social ha seguito le immagini della notte più fredda, quella del dolore e delle sequenze di un video scioccante, la processione dei camion dell’esercito carichi di bare, sulle strade di una Bergamo deserta per il lockdown. I militari quella notte scortarono 969 bare, corpi di uomini e donne che persero la battaglia contro il Covid, mentre il virus si conosceva appena e faceva paura, come fa paura ancora oggi per via delle varianti, anche se abbiamo le mani armate con il vaccino. Un anno dopo, in questo giorno del ricordo delle vittime del Covid, il nostro Paese si ferma per ricordarle tutte, quelle che conoscevamo e quelle che non abbiamo incontrato mai, ma che avevano il volto di una madre,di un padre, di un nonno. 103.432, questo è il numero dei morti in Italia dall’inizio della pandemia, un bilancio cresciuto in questo anno surreale e sospeso, che ci ha cambiati, visti fragili e attaccati alla vita. 18 marzo 2020 -18 marzo 2021, silenzio.