Riceviamo e pubblichiamo nota stampa:
Per molti dei 3,3 milioni di italiani che soffrono di diabete è una realtà: un dolore persistente agli arti, in particolare i piedi e le gambe, il cui trattamento è molto difficile. Si tratta della polineuropatia diabetica (DPN) una complicanza comune del diabete che appunto è spesso associata a dolore neuropatico.
Da anni l’IRCCS Maugeri di Telese Terme (Bn) è attivo nella ricerca sulle neuropatie periferiche delle piccole-fibre, con un team che fa a capo alla professoressa Maria Nolano.
Nei giorni scorsi, un lavoro di ricerca che porta la sua firma, insieme a quella di altri ricercatori di quell’Istituto, è approdato su Pain, la rivista scientifica internazionale di maggiore autorevolezza nell’ambito del dolore, che nel numero di Marzo ha dedicato la copertina proprio a un’immagine proveniente dallo studio telesino.
Pain pubblica infatti un contributo, intitolato Increased peptidergic fibers as a potential cutaneous marker of pain in diabetic small fiber neuropathy a firma di specialisti dell’IRCCS Telesino, studiosi dell’Università Federico II e ricercatori della Aarhus University.
“I meccanismi alla base dello sviluppo e del mantenimento della DPN dolorosa”, spiega Vincenzo Provitera, neurologo a Telese e seconda firma dello studio, “sono in gran parte sconosciuti, e la conta delle fibre nervose intraepidermiche, attraverso una biopsia cutanea, uno dei gold standard neuropatologici nella diagnosi di DPN, non differenzia tra pazienti con e senza dolore”. Ecco allora che “identificare possibili biomarcatori fisiopatologici del dolore in pazienti con DPN dolorosa può aumentare la nostra conoscenza dei meccanismi alla base del dolore neuropatico”, sottolinea il clinico.
I modelli animali di DPN hanno suggerito che un aumento della densità delle fibre nervose peptidergiche possa essere associato alla presenza di dolore, ma per la prima volta questo fenomeno è stato dimostrato nell’uomo. “Abbiamo eseguito una analisi bioptica cutanea dettagliata in un gruppo ben caratterizzato di pazienti con DPN con coinvolgimento principalmente di piccole fibre, con e senza dolore”, chiarisce Provitera. Quindi i ricercatori hanno somministrato questionari ed effettuato test funzionali per caratterizzare i sintomi sensitivi.
“Abbiamo scoperto che, sebbene non vi fosse alcuna differenza nella densità delle fibre nervose intraepidermiche tra pazienti con e senza dolore: i primi avevano una maggiore densità delle fibre peptidergiche dermiche. Queste sono le fibre nervose deputate alla trasmissione del dolore e possono essere identificate nelle biopsie di cute in quanto contengono i peptidi CGRP, acronimo di Calcitonin Gene Related Peptide, e la Sostanza P., un neuropeptide”.
La ricerca mostra che una maggiore densità di fibre peptidergiche dermiche si associa al dolore nella DPN.