L’attesa conferenza stampa di Oreste Vigorito, nuovo presidente di Confindustria Benevento. Una sorta di uno contro tutti con il magnate seduto sul palco in una sorta di one man show e i giornalisti in platea. Vigorito, l’uomo del raccordo in un contesto confindustriale che ha trovato nell’imprenditore ercolanese l’uomo della provvidenza e l’elemento di coesione fra contrapposti appetiti di successione alla meritoria gestione Liverini. Vigorito ha chiaro il suo intento: traghettare Confindustria nel mare magno di una crisi economica pandemica mettendoci tutta la sua esperienza di uomo d’affari e di “visionario”, partendo dall’orgoglio di appartenenza ad una terra che che ha molto da esprimere per le sue peculiarità. E lo farà, dice, girando azienda per azienda, parlando con tutti e raccogliendo il “cahier de doleances” per catalizzarlo in proposte di sviluppo. Sempre che glielo lasceranno fare. Vigorito sa bene che il suo avvento a Piazza Colonna è stato il frutto di più compromessi e alla domanda precisa su come gestirà la complessa transizione comincia a lanciare messaggi chiarissimi.
Il conflitto di interessi, presente o futuro, per le sue molteplici attività e in special modo per il suo impegno nel campo dell’editoria. Vigorito, con molto fair play, replica assicurando la sua estrema lontananza da qualsiasi rischio del genere
Staremo a vedere. C’è da dire che il primo passaggio non autorizza ad ottimismo. La diretta di Ottochannel, la tv di cui è proprietario, inaudita altera parte, è un segnale negativo. Il sospetto dell’appiattimento e della convergenza è forte sin dalle primissime battute.
