Benevento e Avellino hanno superato lo scoglio del girone di andata dei rispettivi campionati, con entrambe le formazioni campane pronte a tuffarsi nella seconda parte di stagione con maggiore ottimismo rispetto ai traguardi prefissati ad inizio anno.
Partiamo dalla Serie C dove l’Avellino, saldamente al terzo posto della classifica, punta a rientrare direttamente alla fase nazionale dei playoff, nel complicato schema che coinvolgerà circa 30 squadre (suddivise tra i tre gironi della categoria) nella prossima fase degli spareggi promozione.
I biancoverdi hanno sinora fatto vedere le cose migliori quando hanno giocato al Partenio, campo in cui hanno raccolto 17 dei 31 punti conquistati nelle prime 18 gare di campionato. Servirà tutto lo spirito di sacrificio e la forza di volontà da parte degli uomini del tecnico Piero Braglia per conquistare il piazzamento più alto nella griglia dei playoff di Serie C. Ogni match sarà decisivo di qui alla fine della stagione regolare, ogni partita – tra l’altro visibile (come per le altre gare della Serie C) sulla piattaforma in streaming gratuito dell’app SNAI – avrà l’importanza di una gara da dentro o fuori.
Con la Ternana speditamente al comando della classifica (ed ancora senza sconfitte dopo le prime 19 partite) ed al netto del secondo posto occupato dal Bari, i lupi proveranno a difendere il gradino più basso del podio dagli attacchi di Catanzaro e Catania, ad oggi le formazioni che potrebbero dare più fastidio al sodalizio irpino di Angelo Antonio D’Agostino. L’obiettivo resta quello di arrivare il più in alto possibile al termine del campionato e di giocarsi tutte le chance promozione nella roulette dei playoff che assegnerà il quarto ed ultimo biglietto per il ritorno in Cadetteria.
Nel vicino Sannio può sorridere il Benevento di Filippo Inzaghi, impegnato nella lotta per difendere la Serie A. Che sarebbe stata una stagione totalmente diversa da quella disputata dalle streghe nel massimo campionato ormai tre anni fa era chiaro a tutti sin dall’anno scorso quando i sanniti giallorossi dominarono in lungo e in largo il campionato di Serie B, conquistando a suon di record e con largo anticipo una meritatissima promozione.
I 22 punti raccolti dal Benevento in questo girone di andata (e l’undicesimo posto in classifica) rappresentano un risultato decisamente migliore dei 4 punti e dell’ultimo posto registrati nel primo anno in Serie A della formazione cara al presidente Oreste Vigorito. Ma guai a fare paragoni con il passato perché si tratta di due epoche storiche e, soprattutto, di due formazioni totalmente diverse.
Ad Inzaghi va dato atto di aver trasformato una squadra che ancora non aveva espresso tutto il suo potenziale e che grazie alle scelte operate nello spogliatoio e in campo dall’ex attaccante di Milan e Juventus oggi ha rivelato tutta la sua forza, in un campionato di Serie A che, anno dopo anno, diventa sempre più competitivo e difficile da affrontare, particolarmente per le cosiddette provinciali.
Non a caso le recenti parole al miele riservate da un mostro sacro del calcio italiano come Fabio Capello (vincitore da allenatore del Milan di cinque scudetti ed una Champions League) nei riguardi del gioco espresso dagli uomini di Inzaghi in questa stagione non fanno altro che testimoniare ulteriormente i progressi compiuti dai sanniti sul piano tecnico in pochi anni e, soprattutto, sui traguardi raggiunti in ambito dirigenziale dalla società beneventana.
Tuttavia, sono tanti ancora i punti sui quali Inzaghi e suoi dovranno lavorare per garantirsi un girone di ritorno (ed una salvezza) più sereno, a partire dalla tenuta della retroguardia giallorossa che ad oggi vede il Benevento tra le peggiori tre difese del campionato, con 36 gol subiti in 19 partite (quasi 2 gol subiti ogni gara). Cifre e numeri che spietatamente hanno acceso il campanello di allarme in casa Benevento. Anche in questa direzione, il mercato di riparazione di gennaio servirà a coprire alcune di queste lacune e ad offrire a Inzaghi opzioni diverse ogni settimana sulla squadra da mandare in campo.