Da Paduli con furore. L’omelia pronunciata sabato scorso da Don Freancesco Collarile durante la messa del vespro e sostanzialmente contraria al vaccino anticovid ha fatto il giro del web ed è approdata fino ai piani alti dell’informazionme nazionale. Potenza della mediaticità se è bastato un semplice filmato durante la santa messa a proiettare su scala nazionale le parole, senza dubbio sconcertanti, dell’imprevedibile sacerdote beneventano. Don Francesco aveva liquidato il vaccino come risultato di una mistura, porcheria dice, fatto anche con gli aborti e che in definitiva vaccinarsi non preserva dalla morte e fa riferimento ad una persona morta d’infarto il giorno successivo la somministrazione del vaccino. Parole che perplimono e molto fortemente ma Don Francesco si difende e sul suo profilo fb fa sapere di essere stato vittima di un “taglia e cuci” semplicistico che non rende giustizia del suo pensiero. “Peccato che chi ha ritagliato questo pezzo ha omesso tutto il discorso precedente. Non verte sulla opportunità o efficacia del vaccino, dice, tutte le medicine restano porcherie vere e proprie ma in ogni caso necessarie quando servono a preservare la salute ma tutte riportano con se indubbie controindicazioni”. Don Collarile cita la lettera di San Paolo ai Filippesi con la quale rintuzza la malafede di coloro che hannio parlato di ritorno al Medio Evo a Paduli. Per ora si registra la presa di distanze del sindaco Vessichelli. Dalla Curia nessun commento ma da Piazza Orsini trapela imbarazzo tra le Gerarchie per le parole espresse dal sacerdote. Monsignor Accrocca, nelle prossime ore, incontrerà Don Francesco per chiudere la vicenda nella maniera più veloce possibile.