Torna alla ribalta, ma per la verità aveva solo abbandonato la trincea per dedicarsi alla propria difesa personale dalle numerose azioni disciplinari a suo carico essendo dipendente del Comune di Benevento. Parliamo di Gabriele Corona, storico fondatore e presidente illo tempore di Altrabenevento che, mettetela come vi pare, rappresenta uno delle poche esperienze in città capaci di andare in profondità nei confronti dei fatti, spesso non detti, e delle ambiguità di cui Benevento è capacissima protagonista. Corona torna a scrivere in prima persona e lo farà in modo sempre più frequente da qui in seguito avviandosi a lasciare la Pubblica Amministrazione, ma non è detto che torni ad essere di nuovo presidente di Altrabenevento. Le vicende di queste ore inducono a qualche riflessione e l’attività davvero spasmodica di Mastella autorizza a tanto. La questione del Bando Periferie, per esempio. Il sindaco ha ammonito tutti, stampa compresa, che certe divagazioni, certi voli pindarici riguardo al suo diretto coinvolgimento con gli interessi della società casertana Lumode, quella che dovrà gestire i lavori, saranno acerbamente compressi attraverso poderose azioni legali. Insomma, Mastella proprio non ci sta a far passare il messaggio che la sua azione “responsabile” a salvaguardia del Governo transiti attraverso pressioni, più o meno larvate, affinchè si compiano talune cose in città di cui il Bando rappresenta la summa. Gabriele Corona ripercorre, di seguito, l’excursus legato al rifacimento di Piazza Risorgimento e del Terminal Bus. Buona lettura
“Il progetto per la costruzione di un palazzo di una società casertana sull’area del terminal bus con parcheggio interrato in piazza Risorgimento è un nervo scoperto per l’on. Clemente Mastella che ha annunciato l’ennesima querela per chi contesta l’opera. Pretende anche che la stampa nazionale rimuova le notizie relative alla sua richiesta di conferma del finanziamento ministeriale di sette milioni di euro per tale opera, mentre sta trattando a nome dei “costruttori” per “salvare il governo”. In particolare Mastella fa sapere di “non conoscere alcuna impresa di costruzioni casertana” e che “il finanziamento in questione risale all’anno 2017 – “Bando periferie-delibera CIPE” -e il relativo progetto fu deliberato dalla giunta comunale addirittura nell’agosto del 2016”.
Però l’ex ministro della Giustizia non precisa che il progetto preliminare approvato dalla sua amministrazione dopo un mese dall’insediamento, è proprio quello presentato della società Lumode di Gricignano di Aversa che prevedeva, soprattutto, la costruzione di un edificio di cinque piani sull’area dell’ex campo La Salle, utilizzato adesso come terminal Bus. Si trattava di una proposta di Project Financing, cioè di un intervento fatto da un privato a sue spese e poi gestito per 30 anni dalla stessa società per recuperare l’investimento. Nel caso specifico, però, la Lumode si impegnava solo a contribuire con due milioni e mezzo di euro alla spesa prevista di nove milioni e mezzo. La Giunta Comunale dopo qualche accesa discussione che coinvolse soprattutto l’allora assessore all’Urbanistica, Gerardo Giorgione (costretto alle dimissioni per aver insultato con un post su facebook la moglie di Matteo Renzi ma rinominato assessore al Comune a marzo scorso), approvò la proposta della Lumode e la inserì nel programma per la “riqualificazione delle periferie” composto da 17 progetti. Il programma, nonostante fosse stato giudicato appena sufficiente dalla commissione ministeriale di valutazione, è stato ammesso a finanziamento e sette milioni di euro, sui diciotto promessi, sono stati destinati al progetto della Lumode. La società è attiva in provincia di Benevento da diversi anni ma quando nell’estate del 2018 ho ricordato che la stessa ditta casertana ha realizzato anche il Green Park di Ceppaloni, l’on Mastella si infuriò ed annunciò che mi avrebbe denunciato perché lui con conosceva quegli imprenditori. Io, in verità, non lo avevo affermato: mi ero limitato a segnalare che, naturalmente, Mastella, ex sindaco di Ceppaloni era presente a quella inaugurazione. Poi, quando a febbraio 2020 ho segnalato, come presidente di Altrabenevento, che il direttore dei lavori del Green Park di Ceppaloni era l’arch. Antonio Iadicicco, lo stesso che ha redatto nel 2016 il progetto della Lumode per il palazzo sul terminal bus di Benevento e che poi nel 2018 è stato nominato dirigente del settore Urbanistica e nel 2019 Responsabile proprio del Programma Periferie del Comune di Benevento, sono stato sospeso dal servizio come dipendente dell’Ente. Il progetto di Iadicicco per il palazzo sull’ex campo La Salle è stato duramente contestato da Altrabenevento, dal Comitato Giù le mani dal Terminal Bus e da numerosi residenti e commercianti del Centro Storico e percò l’amministrazione ha dovuto chiedere alla Lumode di rivedere la proposta per ridurre la grandezza dell’edificio. La società ha accettato a condizione che le sia consentito di realizzare e gestire per 30 anni un parcheggio interrato in piazza Risorgimento con l’obbligo della Polizia Municipale di non consentire la sosta, neppure temporanea, fuori dagli stalli, nel raggio di un chilometro. Il progetto rimodulato è stato inviato per l’approvazione al Nucleo di monitoraggio e verifica sull’esecuzione del Programma Straordinario Periferie – Presidenza del consiglio dei Ministri- ma la richiesta fa riferimento, erroneamente, “a quanto deliberato dal Consiglio Comunale nella seduta del 31 luglio 2020”. In realtà non c’è nessuna delibera del Consiglio Comunale in tal senso !
C’era stata una mozione presentata dal consigliere Cosimo Lepore, ala PD vicina a Mastella, ma non ci fu alcuna votazione. Il sindaco si incaricò di intervenire direttamente presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per chiedere di valutare la modifica del progetto e la conferma del finanziamento. Mastella, infatti, a settembre scorso, ha scritto al nucleo di valutazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri una lunga lettera con la quale, dopo aver lamentato una campagna di disinformazione, strumentalizzazione, diffamazione e boicottaggio ai suoi danni e segnalato i toni definiti “razzisti” contro le ditte casertane da parte del Comitato civico che criticava il progetto, ha illustrato la variante e chiesto la conferma del finanziamento. Di conseguenza l’ufficio tecnico ha inviato al nucleo ministeriale il progetto rielaborato dalla Lumode che però non può essere visionato perché non è stato ancora approvato dalla Giunta Comunale. Ma intanto l’amministrazione Mastella tratta con il ministero la sua preventiva approvazione e la conferma dei sette milioni di euro per l’assalto all’area del terminal Bus e di Piazza Risorgimento da parte delle ditte casertane che ci riprovano per la terza volta dal 2004. E’ una bella storia, davvero significativa e ricca di colpi di scena, che va raccontata a puntate, dopo questa introduzione”.