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Mal’Aria, nel 2020 Avellino prima città capoluogo per sforamenti di pm10. Benevento 41 volte oltre il limite

Mal’Aria, nel 2020 Avellino prima città capoluogo per sforamenti di pm10. Benevento 41 volte oltre il limite

5 Gennaio 2021 | by redazione Labtv
Mal’Aria, nel 2020 Avellino prima città capoluogo per sforamenti di pm10. Benevento 41 volte oltre il limite
Attualità
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Lo smog sconfigge anche il lockdown. Anche con le auto ferme, polveri sottili in aumento. Un 2020 all’insegna di ‘Mal’aria’, rapporto di Legambiente, per 12 città campane che restano intrappolate sotto la cappa grigia dello smog con rischi per la salute delle persone. Dodici città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo), con un peggioramento rispetto al 2019 quando furono 9 le città campane malate di smog.Legambiente presenta la fotografia di Mal’aria dell’anno appena trascorso elaborando i dati dell’Arpac. Le polveri sottili colpiscono soprattutto la provincia di Napoli:la maglia nera con il record di sforamenti è per San Vitaliano con 107 sforamenti (erano 115 lo scorso anno), uno ogni tre giorni; segue Volla con 101 giorni di sforamento e Avellino con 78 sforamenti. Al ridosso del podio troviamo Acerra con con 73, Pomigliano D’Arco, Aversa e Nocera Inferiore dove i giorni di superamento sono stati 67. Per quanto riguarda le città capoluogo di provincia a superare nel 2020 la soglia di polveri sottili consentita per legge sono ben tre: Avellino con 78 sforamenti, Napoli ( Via Argine ) con 55 giorni giorni di superamento dei limiti di legge e BENEVENTO con 41. Le altre città campane fuorilegge sono Marcianise (52), Casoria (Na) con 48 giorni e Teverola con 38 giorni. “Nonostante le chiusure dovute al lockdown non diminuisce lo smog nelle nostre città – commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania – È chiaro che Il traffico dei veicoli crea inquinamento, ma è altrettanto vero che ci sono anche altri fattori che incidono come i riscaldamenti delle case e fattori meteorologici e meteoclimatici. Come ribadiamo da anni non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale per liberare le città dalla cappa dello smog

“È urgente mettere in campo politiche e azioni efficaci e integrate che riguardino tutte le fonti inquinanti – prosegue – programmando interventi sia sulla mobilità urbana sempre più pubblica, condivisa, a zero emissioni e multi-modale, che sul riscaldamento domestico, sulla produzione di elettricità, sull’attività quella industriale e sull’ agricoltura”. “In questo – evidenzia – è fondamentale il ruolo della Regione nel predisporre piani e misure oltre a nuovi fondi da destinare a progetti innovativi per definire un’efficace e integrata azione antismog che cambi radicalmente trasporti, produzione di energia, agricoltura, industria ed edilizia”. “Prioritario – sottolinea il presidente di Legambiente CAMPANIA – è investire su uno svecchiamento del parco autobus, puntando su un trasporto pubblico locale moderno, treni per pendolari e mobilità alternativa, senza dimenticare la riqualificazione energetica degli edifici, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici”. Un primo intervento riguarda lo stop alla circolazione dei veicoli Euro 4 diesel. Le ordinanze regionali che prevedevano il blocco per le auto più inquinanti erano in programma dal 1 ottobre, ma a causa dell’emergenza sanitaria in corso hanno subìto uno slittamento a gennaio 2021.

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