Mi sto preparando per UN’ALTRA, ENNESIMA, notte di servizio e sto pensando a Chiara, Michele, Gianluca, (rispettivamente di 17, 36, e 44 anni) …a Patrizia, a Vittorio, ultimi di una lunga serie di deceduti. Morti da soli…morti di COVID. Sto pensando alle domande che mi ponevano….alla speranza che riponevano nelle mie risposte, ai loro sguardi pieni di paura. Sto pensando all’angoscia che mi prende quando squilla il telefono di reparto sapendo che dall’altro capo del telefono c’è un figlio, un marito, una moglie….che implora notizie sul proprio caro. Angoscia che ti dilania dentro, che non ti fa essere certo di farcela il giorno successivo a riprendere il tuo lavoro…..ti viene voglia di abbandonare tutto. Angoscia di contrarre la malattia che, come è successo a tanti operatori, ti impedirebbe di tornare a casa, di abbracciare i propri figli, di abbracciare quella persona che, pazientemente, tutte le sere ti ascolta in silenzio e compartecipando alle tue sofferenze ti supporta.
A cosa sto pensando???? Sto pensando a chiedere scusa ai vari Chiara, Michele, Gianluca…ecc. per non essere stato capace di convincere i nostri concittadini a rispettare le norme di sicurezza.
Scusatemi se mi sono divulgato rendendo forse noiosa la lettura, ma consentitemi di rinnovare ma mia preghiera a voi tutti e specialmente ai nostri ragazzi AIUTATECI. Solo voi, in questo momento, avete il potere di ridimensionare lo scenario pandemico. GRAZIE.